Tre omicidi, altrettante condanne in primo grado ed un rinvio a giudizio: sono i primi risultati dell’inchiesta coordinata dalla Dda, tesa a far luce sugli agguati di camorra avvenuti nell’ottobre del 1993 a Pianura. Delitti consumati a Napoli ma nei quali, secondo l’accusa, avrebbero avuto un ruolo decisivo gli esponenti del clan dei Casalesi. Domenico Bidognetti, 58enne, Pasquale Giovanni Vargas, 58enne, hanno incassato 9 anni di reclusione a testa con l’attenuante della collaborazione con la giustizia. Vincenzo Cantiello, 59enne, fratello del boss Salvatore Carusiello, invece, ha incassato 20 anni di carcere. Affronterà il dibattimento, invece, Carlo Tommaselli, 62enne, esponente del clan Lago, arrestato, latitante, nel 2014.
Ad essere accusati dell’assassinio di Antonio Russo e Sergio Bruno sono Cantiello e Vargas: i due sarebbero stati inviati in aiuto ai sicari del gruppo guidato da Pietro Lago (deceduto) per realizzare i delitti. Collaborarono con altri due killer, dice la Dda, Vincenzo Di Vicino e Vincenzo Giordano (anche loro deceduti). La terza vittima, invece, Gennaro Barba, sarebbe stata eliminata non solo su ordine di Lago, ma anche di Domenico Bidognetti: venne sequestrata e portata in una campagna, nella periferia di Villa Literno e strangolata con una corda. In questo assassinio avrebbe avuto un ruolo anche Tommaselli.
Le vittime erano ritenute vicine al clan Contino, rivale di quello di Lago. Nel collegio difensivo gli avvocati Carlo De Stavola, Elisabetta Carfora, Patrizia Sebastianelli, Giovanni Formicola, Domenico Nicola Balzano e Patrizia Tedeschi.
Napoli, faida di Pianura: si apre il processo a Carlo Tommaselli per l’omicidio Barba
E’ accusato di aver partecipato al delitto nello scontro tra i Lago e i Contino nell’ottobre 1993.