Le vie della Capitale si sono riempite di colori, musica e sorrisi per il tradizionale Roma Pride, giunto quest’anno alla sua 30esima edizione. Decine di migliaia di persone hanno partecipato alla parata, trasformando il centro di Roma in un’esplosione di vita e orgoglio. “Siamo un milione in piazza oggi,” ha dichiarato Mario Colamarino, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli e portavoce del Roma Pride, anche se le forze dell’ordine stimano la presenza di circa 50.000 partecipanti.
La madrina dell’evento è stata la cantante Annalisa, mentre tra i politici presenti spiccavano Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Tra gli altri presenti, Laura Boldrini, Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi. È stato proprio Gualtieri a inaugurare ufficialmente la parata, sottolineando che il Pride è “una festa, ma anche una lotta” per superare le discriminazioni legislative, sociali e culturali.
Elly Schlein ha preso parte attivamente alla parata, cantando e ballando sul carro che apriva il corteo. La segretaria del Pd ha ribadito l’impegno del suo partito nella difesa dei diritti delle persone LGBTQIA+, criticando duramente il governo per aver eliminato termini come “aborto”, “identità di genere” e “orientamento sessuale” dal comunicato finale del recente G7. “Possono cancellare qualche parola, ma non possono cancellare i nostri corpi e la nostra lotta per la libertà e l’uguaglianza di tutte le persone,” ha affermato Schlein. Ha inoltre promesso che il Pd continuerà a battersi per i matrimoni egualitari, una legge contro l’odio e l’omobilesbotransfobia e per i diritti dei figli delle coppie omogenitoriali.
Il percorso della parata, da piazza della Repubblica a via Merulana e dal Colosseo alle Terme di Caracalla, è stato animato dalle note delle hit di Annalisa e da un colorato serpentone di persone che hanno trasformato la città in una discoteca a cielo aperto. Il tema di quest’anno, “rinnovato l’orgoglio”, ha fatto da sfondo a una giornata di celebrazione e rivendicazione.
Un momento di tensione si è verificato quando un gruppo di ragazzi ha srotolato un’enorme bandiera della Palestina, intonando cori di “Free free Palestine”. Assente dal Pride quest’anno la Keshet Italia, il gruppo ebraico queer, che ha rinunciato a partecipare a causa di minacce e del clima di antisemitismo, nonostante la disponibilità degli organizzatori. “È una vergogna che Keshet Italia non possa essere qui oggi,” ha commentato Benedetto Della Vedova, deputato di +Europa.
Tra le danze e la musica, il Roma Pride ha ancora una volta sottolineato l’importanza della lotta per i diritti civili e l’uguaglianza, inviando un messaggio chiaro: l’amore non si discrimina. “Continueremo a lottare,” ha concluso Schlein, “perché l’Italia non può e non deve rimanere indietro sui diritti LGBTQIA+.”
La parata, una festa di colori e suoni, ha dimostrato ancora una volta come il Roma Pride sia un evento imprescindibile per la città, capace di unire migliaia di persone sotto un’unica bandiera: quella dell’orgoglio e della libertà.