Appalti truccati, nell’inchiesta della Procura di Milano spunta anche il nome di Velardi

Inchiesta della Procura di Milano sugli appalti truccati: spunta anche il nome di Antonello Velardi, ex sindaco di Marcianise. E’ un retroscena dell’indagine, coordinata dal pm milanese Paolo Storari, culminata nell’ordinanza firmata dal gip Domenico Santoro che ha visto finire agli arresti domiciliari il generale Oreste Liporace, comandante dei carabinieri del secondo reggimento allievi, marescialli, brigadieri. I reati contestati dalla Procura milanese sono corruzione, turbativa e false fatture.

Antonello Velardi segnalò gare a due indagati. E’ con questa mossa che l’ex sindaco di Marcianise spunta tra le carte dell’ordinanza che ha visto finire ai domiciliari il generale Liporace. Una premessa d’obbligo: Velardi non è indagato. Nel provvedimento vengono riportate chat intercorse tra lo stesso Velardi e Massimiliano Fabbro (indagato), della Fabbro Spa. Qualche giorno prima lo stesso Liporace suggerì a Fabbro di “andare a trovare Velardi”. Il 3 giugno 2017, in chat, Velardi – dopo essersi presentato – riferì a Fabbro di averlo incontrato nell’ufficio di Liporace insieme a Ennio, verosimilmente Ennio De Vellis, imprenditore ciociario arrestato nell’ambito della stessa inchiesta. Il 19 ottobre del 2017, Velardi informò Massimiliano Fabbro dell’indizione di un bando di gara per il servizio della mensa scolastica a Marcianise. Il successivo 7 novembre, Velardi inviò a Fabbro messaggi relativi ad alcuni link siu bandi di gara a Marcianise. Non risultano, tuttavia, appalti o fatture intercorse tra l’amministrazione comunale e le società del gruppo Fabbro.

Oreste Liporace

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