Negato lo sconto di pena al ras Ferraro

MADDALONI (gt) – No allo sconto di pena per Michele Ferraro. La Corte di cassazione ha rigettato il suo ricorso, confermando la decisione della Corte d’appello di Napoli di non riconoscere il vincolo della continuazione tra i vari reati per i quali è stato condannato con sentenza irrevocabile. Ferraro è stato dichiarato colpevole di associazione mafiosa e estorsione, incassando 4 anni di reclusione; di porto e detenzione illegale di armi, ricevendo una condanna di un anno e 9 mesi di reclusione; e per possesso di armi ha ottenuto 3 anni e 10 mesi di carcere. Ha ricevuto inoltre una condanna di 8 anni di reclusione per plurimi episodi estorsivi.
Ferraro aveva chiesto che fosse riconosciuto il vincolo della continuazione tra questi reati, sostenendo che tutti fossero parte di un’unica programmazione criminosa legata alle attività del suo clan mafioso. La sua difesa, rappresentata dall’avvocato Nello Sgambato, argomentava che nonostante i cambiamenti nelle dinamiche del clan, l’attività criminale aveva mantenuto continuità nel tempo, mirando sempre a consolidare il controllo sul territorio casertano.
Tuttavia, la Cassazione ha ritenuto inammissibile il ricorso di Ferraro. La Corte ha ribadito che per il riconoscimento della continuazione tra reati è necessario dimostrare una programmazione unitaria e preordinata delle condotte illecite.
Nel caso di Ferraro, la difesa non è riuscita a provare che i reati commessi fossero parte di un disegno criminoso predefinito. Inoltre, la Corte ha sottolineato che la distanza temporale tra i vari reati e le specifiche circostanze, come l’evoluzione dei rapporti tra i clan, indicavano una discontinuità nelle attività criminali di Ferraro.
Il Procuratore generale aveva chiesto che il ricorso fosse dichiarato inammissibile, posizione accolta dalla Cassazione che ha condannato Ferraro al pagamento delle spese processuali e a una somma di 3.000 euro in favore della cassa delle ammende.

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