Clan dei Casalesi e nozze. Da Schiavone 50mila euro a Bidognetti per il matrimonio della figlia

Il pentito: “Mi chiese un favore personale, io accettai e gli inviai il denaro”

Sposarsi costa. Abiti, fiori, fotografo, bomboniere, ricevimento, viaggio di nozze: per rispettare i canoni del matrimonio sontuoso è necessario sborsare un bel gruzzoletto. E a volte, per tenere fede a questa tradizione, le famiglie si indebitano. È successo anche a quella di Cicciotto ‘e mezzanotte: a garantirle il denaro, però, non fu una banca, ma la cassa del clan dei Casalesi.

La circostanza è stata raccontata da Nicola Schiavone, collaboratore di giustizia dal 2018 e primogenito del capoclan Francesco Sandokan. “Si sposò la figlia di Cicciotto, la piccolina, non Katia; venne da me Giovanni, il genero (dovrebbe trattarsi di Lubello, ex marito proprio di Katia) e mi disse: mio suocero ti chiede un piacere personale. Siccome gli mando lo stipendio tutti i mesi, tieniti 5mila euro al mese, che gli servono 50mila euro per sposare la figlia”. Parole di Schiavone. Non trattandosi di Katia, la storia che il pentito ha riferito agli inquirenti dovrebbe riguardare Teresa, che nel dicembre 2022 ha accettato il programma di protezione offertole per la collaborazione con la giustizia del marito Vincenzo D’Angelo, alias ‘Biscottino’. “Io – ha proseguito il pentito – presi 50mila euro e glieli mandai. Mica mi posso tenere lo stipendio. Una cosa del genere non si fa. E gli inviai i soldi”.

Questo spaccato viene raccontato dal collaboratore al pubblico ministero Graziella Arlomede per tracciare il tipo di relazione che spesso c’è tra appartenenti al clan dei Casalesi e che va oltre le logiche mafiose. Esempio, quello delle nozze della Bidognetti, che Schiavone ha offerto al magistrato come compendio del rapporto personale che il padre Sandokan avrebbe avuto con Nicola Schiavone ‘o munaciello (padrino del pentito), rapporto che emerse nella conversazione tra il capoclan, quando era nel carcere di Parma, e la figlia Angela durante un colloquio.

Sandokan, al 41 bis, consapevole di essere registrato, disse alla figlia, che doveva sposarsi, di andare da zio Nicola (‘o munaciello) e chiedere tre tute del Napoli. “Zio Nicola – ha chiarito il pentito – ha un obbligo nella nostra famiglia”. Ma l’atteggiamento esplicito del genitore nel presentare quella istanza, mettendo in difficoltà Anna, ha meravigliato il figlio: “Significa che era esasperato”. Con le tute, Sandokan sollecitava la figlia ad andare da ‘o munaciello (questa la ricostruzione della Dda) e chiedere del denaro. “Mio padre – ha spiegato il collaboratore – ritiene che questo Nicola ha un obbligo come io lo tengo nei riguardi di Cicciotto”.

Queste dichiarazioni sono tra gli atti del processo in corso a carico proprio di Nicola Schiavone ‘o munaciello, accusato di associazione mafiosa.

Gli imprenditori vicini al clan Bidognetti stanno comprando il litorale domitio

Clan dei Casalesi, i Bidognetti sono pronti a uccidere ancora: contano su armi e…

Clan dei Casalesi, gli “affari di famiglia” contesi tra Schiavone e Bidognetti: droga e…

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome