La fuga infinita del boss Esposito

Alle 5 e 30 del mattino gli agenti hanno circondato l’abitazione, bussato alla porta e setacciato ogni camera, ma del 53enne nessuna traccia

NAPOLI – Anche ieri gli agenti hanno bussato alla sua porta, ma non lo hanno trovato.
Massimiliano Esposito non è mai stato arrestato in esecuzione di un ordine, ma sempre dopo tempo. Un record. Come fa? Se lo sono chiesti gli investigatori pure ieri mattina. Riavvolgiamo il nastro.
Il blitz scatta all’alba. I poliziotti della Investigativa del commissariato Bagnoli e della Mobile suonano al citofono dell’abitazione alle 5 e 30. Non è ancora giorno. La palazzina di Massimiliano Esposito, detto lo scognato, è circondata. Non può fuggire.
I poliziotti setacciano ogni anfratto dell’appartamento: aprono porte e finestre. Controllano mobili e i solai. Nulla. Come è possibile?
Dov’è Massimiliano Esposito? Gli inquirenti sospettano sia in casa, ma non lo trovano. Un ‘giallo’. Anzi, i poliziotti hanno quasi una certezza: tanto che restano nell’edificio oltre un’ora. Attendono un passo falso. Pensano che il 53enne sia in casa. Non sanno dove. Alla fine devono desistere e mandare alla Procura un verbale di ‘vane ricerche’. Massimiliano Esposito è irreperibile ed è attivamente ricercato dalle forze dell’ordine.
Gli investigatori sospettano che ieri mattina sia riuscito a nascondersi in qualche parte dell’appartamento. Forse un cunicolo, forse una stanza segreta. Sfuggito per pochi minuti. Si sarebbe nascosto, per poi allontanarsi subito dopo. Le indagini vanno in questa direzione. Di più. Gli danno la caccia i migliori apparati investigativi: la prima sezione della squadra mobile (diretta da Giuseppe Sasso) e la Investigativa del commissariato Bagnoli.
Se è riuscito a fuggire, probabile che avesse già un piano – spiega un investigatore esperto – alle 5 e 30 del mattino è difficile evitare un blitz di questa portata.
Dunque gli inquirenti sono a caccia del nascondiglio del 53enne, che la Procura indica a capo del cartello Nappi-Esposito. Con ogni probabilità nelle prossime ore gli agenti effettueranno interventi ‘a picchiata’ nell’isolato e servizi in borghese. L’obiettivo è sorprenderlo durante uno spostamento. Al momento non escludono neppure che abbia lasciato il quartiere.
Esposito fu scarcerato nel giugno 2019, dopo aver scontato circa 23 anni di carcere. Per l’Antimafia, però, non aveva mai interrotto i contatti col territorio, tanto che nelle successive relazioni semestrali viene indicato come ai vertici del clan.
Il suo ritorno a Bagnoli aveva rappresentato uno scossone per gli equilibri criminali, ed aveva portato, in particolare, allo scontro col gruppo Giannelli con roccaforte nella vicina Cavalleggeri. Massimiliano Esposito è difeso dagli avvocati Leopoldo Perone e Rocco Maria Spina. Nell’ottobre 2020 Massimiliano Esposito fu arrestato dopo un’altra rocambolesca fuga: il ras di via Di Niso fu individuato poco dopo le 22,30 a Casoria. Era in compagnia della moglie Maria Nappi: la coppia stava passeggiando in strada quando era stata riconosciuta è fermata da una pattuglia della squadra mobile. Esposito era ricercato dall’inizio dell’estate, dopo aver violato l’obbligo di firma, al quale era sottoposto dopo la scarcerazione.

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