Vico Equense, lite per un cane sfocia nel sangue: operatore della Croce Rossa accoltella un commerciante

Vico Equense è stata teatro di una serata di violenza e paura, che ha sconvolto la quiete di un venerdì sera apparentemente tranquillo. Un litigio tra due uomini, per motivi futili, è degenerato in un’aggressione violenta, culminata con il tentato omicidio di un commerciante locale.

I fatti si sono svolti nella centralissima via Nicotera, intorno alle ore 20 di ieri 27 settembre, quando i carabinieri della stazione locale e i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia di Sorrento sono intervenuti prontamente, allertati da una chiamata al 112. Secondo quanto appurato dalle forze dell’ordine, il responsabile dell’aggressione è un 41enne, incensurato e operatore della Croce Rossa, che avrebbe attaccato un 50enne commerciante, anch’egli incensurato, a causa di una banale lite legata al cane dell’aggressore.

Dalle prime ricostruzioni emerge un quadro di estrema rapidità e violenza: lo scontro tra i due sarebbe infatti degenerato in pochi istanti, con il 41enne che avrebbe estratto un coltello a serramanico, colpendo ripetutamente la vittima al collo e al torace. Dopo l’aggressione, l’assalitore è fuggito, lasciando dietro di sé una scena di terrore e sgomento. Le ricerche da parte dei carabinieri si sono concluse poco dopo, quando il 41enne è stato rintracciato e bloccato nei pressi di un portone di un immobile vicino al luogo del crimine. L’arma del delitto, un coltello a serramanico ancora macchiato di sangue, è stata sequestrata dalle forze dell’ordine. La vittima, gravemente ferita, è stata trasportata inizialmente all’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia per le prime cure. Vista la gravità delle lesioni riportate, è stato poi trasferito all’Ospedale del Mare di Napoli, dove è tuttora ricoverato in prognosi riservata. La situazione clinica del 50enne è monitorata attentamente dai medici, ma le ferite al collo e al torace destano grande preoccupazione.

Il 41enne arrestato è attualmente in custodia presso il carcere, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Le indagini, ora nelle mani degli inquirenti, mirano a chiarire ulteriormente i dettagli della vicenda e a ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Al momento, il movente sembra essere collegato a motivi banali e personali, rendendo la vicenda ancor più tragica e incomprensibile.

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