Nco: la camorra condiziona l’Asl

CASAL DI PRINCIPE – Il leader di Nuova Cucina organizzata Pasquale Corvino ha depositato un esposto sulla gestione dell’Asl di alcuni servizi e tira in ballo la camorra. Un esposto, scrive Corvino, presentato perché “ci ha colpito, nella gestione, l’esistenza di una entità capace di mettere insieme gli interessi di massoneria, criminalità organizzata e politica producendo un sistema di potere in grado di condizionare ed orientare le scelte dell’azienda sanitaria a prescindere da chi la governa” si legge in un passaggio dello scritto. Il punto per il legale rappresentante della cooperativa sociale Agropoli che in un bene confiscato a Casal di Principe, gestisce il ristorante pizzeria sociale Nuova Cucina Organizzata, è “la gestione globale dell’Asl di Caserta”. “Oggi siamo stati dai carabinieri per consegnare un esposto denuncia contro l’Asl Caserta. Ormai ci troviamo di fronte a qualcosa di completamente diverso rispetto al passato: un mondo, quello di mezzo, che è fatto di persone, ma soprattutto di comportamenti, dove tutti sono uguali perché mossi dagli stessi interessi, valori e categorie interpretative; perché, al di là della classe sociale e del reddito, sono accomunati dal linguaggio e da un medesimo modo di intendere la politica e la cosa pubblica” affermano dalla Nco. Poi aggiungono: “Se non ci si assoggetta al potere si deve essere schiacciati, la libertà è condizionata e tutti devono piegarsi alle logiche di quel mondo di mezzo. Ci rendiamo conto che oggi è tutto più complicato perché l’evoluzione del sistema ha reso questo cancro apparentemente meno violento, ma sicuramente più invasivo e capace di insinuarsi ed infiltrarsi in ogni ingranaggio della società e delle istituzioni. O impariamo a riconoscerlo e a combatterlo o sarà troppo tardi. Nessuno libera nessuno. Nessuno si libera da solo. Gli uomini si liberano in comunità”. Dall’Asl di Caserta attendono l’ufficialità dell’esposto prima di replicare. L’esposto è stato consegnato ieri mattina presso la Stazione dei carabinieri di Casal di Principe. Due pagine e sette allegati in totale.

Budget di salute e bufale abbattute tra i nodi

Nell’esposto si parte da un precedente: il clan Zagaria aveva attraverso quello che viene definito “un emissario” un ufficio nell’ospedale civile di Caserta pur non essendo un dipendente dell’azienda ospedaliera stessa. Pasquale Corvino nell’esposto scrive: “Più di una volta ci hanno sussurrato all’orecchio di smetterla di infastidire sulle varie questioni che abbiamo sollevato nel corso degli anni (budget di salute, ovvero lo strumento attraverso il quale si sono restituiti alla comunità i beni confiscati alle mafie; abbattimenti indiscriminati delle bufale e altro). A noi sembrava quasi uno scherzo eccessivo e di pessimo gusto. Purtroppo non è così. Abbiamo dovuto constatare che quando ci dicevano che non ci avrebbero pagato, che avrebbero invece cercato di isolarci per portare alla morte per inedia la nostra organizzazione è effettivamente successo con chirurgica precisione. Ciò dimostra che tale sistema è ben ramificato”. Corvino poi aggiunge: “Dopo quanto scritto in questo esposto siamo preoccupati per eventuali ritorsioni e se ci dovesse accadere qualcosa gli autori sarebbero da cercare in queste righe. Chiediamo quindi massima attenzione e protezione nei nostri confronti. Stiamo toccando il ‘mondo di mezzo’”.


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