Case di cura: garantiti gli stipendi fino a fine anno. Ma restano le ombre

NAPOLI – Stipendi garantiti fino a fine anno. E questa è sicuramente una buona notizia per i lavoratori delle case di cura Clinic Center e Alma Mater. Ieri si è svolta una riunione a Palazzo Santa Lucia. Seduti allo stesso tavolo i rappresentanti dei lavoratori e i vertici della Regione Campania. Un primo risultato c’è: la Regione ha stanziato ulteriori 15 milioni ad integrazione dei budget per l’anno in corso da dividere tra le case di cura con una maggiore liquidità per la riabilitazione. Per i lavoratori questo significa che gli stipendi sono garantiti fino a fine anno. Si è sollevata una questione riguardo alla riapertura dei piani che la parte datoriale non vuole ancora riattivare per mancanza di garanzia di budget per il prossimo anno.

Per questo motivo, è stato convocato un tavolo di confronto tra le associazioni datoriali Aiop, Aris, Confindustria e la Regione Campania alla presenza del governatore: il summit è previsto per il 22 ottobre. Le importanti strutture sanitarie accreditate Villa Camaldoli e Clinic Center stanno affrontando una crisi che minaccia la loro sostenibilità. La sottostima del budget e la pianificazione inadeguata dei fabbisogni dei pazienti, aggravate dall’impatto della pandemia, stanno compromettendo gravemente le loro attività, con conseguenze significative per l’assistenza sanitaria locale.

Villa Camaldoli, struttura con 127 posti letto, in passato dedicata alla neuropsichiatria, è stata riconvertita nel 2020 in un centro di riabilitazione e lungodegenza grazie a un investimento di 10 milioni di euro. Tuttavia, dal 18 settembre 2024, ha sospeso tutte le attività e avviato le procedure di cassa integrazione per circa 100 dipendenti. Anche i contratti dei professionisti esterni sono stati rescissi. Questo drastico intervento è stato necessario a causa di un budget annuale insufficiente per coprire i costi operativi. Durante la pandemia, Villa Camaldoli ha operato a capacità ridotta, distorcendo le stime sulla sua produttività. Nel 2023, con il ritorno alla normalità, la struttura ha raggiunto un volume di attività di 9,6 milioni di euro. Tuttavia, il budget assegnato per il 2024 è stato ridotto a 7,7 milioni di euro, rendendo insostenibile la prosecuzione delle attività. Le stesse difficoltà si registrano anche per la Clinic Center di Fuorigrotta, che ha visto un ridimensionamento del budget, passando da oltre 21 milioni di euro pre-pandemia a una situazione di crisi economico-finanziaria nel 2023.
Clinic Center, con 250 posti letto e 350 dipendenti, è un’altra struttura cruciale per la riabilitazione ospedaliera in regime di ricovero H24 e day hospital. Anche in questo caso, la riduzione del budget assegnato dalla Regione Campania ha portato alla sospensione di 150 posti letto, iniziata a ottobre. Prima della pandemia, Clinic Center aveva una produzione storica di oltre 21 milioni di euro, ma il budget è stato progressivamente ridotto, compromettendo l’equilibrio economico. Le crisi di Villa Camaldoli e Clinic Center stanno già causando un blocco delle dimissioni dagli ospedali e difficoltà nel garantire la continuità assistenziale ai pazienti. I letti ospedalieri per la riabilitazione e la lungodegenza si sono ridotti da 700 a 200, mettendo a rischio i Livelli Essenziali di Assistenza per la città di Napoli e la sua provincia, che conta circa un milione di residenti.

La riduzione del numero di posti letto disponibili sta anche alimentando la cosiddetta “mobilità passiva,” ovvero il trasferimento di pazienti verso altre regioni per ricevere cure, con la Campania che nel 2023 ha pagato 30 milioni di euro ad altre regioni.

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