NAPOLI – La tranquillità di un sabato piovoso di metà ottobre è stata squarciata dai colpi di pistola esplosi all’incrocio tra via Mario Palermo e via Callas nel quartiere di Ponticelli. I proiettili hanno raggiunto Massimo Lucca, 43enne, portato d’urgenza al Pronto soccorso della clinica Villa Betania. La vittima è deceduta poco dopo l’arrivo. Troppo gravi le ferite riportate dall’uomo per dare la possibilità a medici e infermieri di tentare di salvargli la vita. Dopo il decesso del 43enne è partita la segnalazione ai carabinieri. I militari dell’Arma si sono portati all’interno della clinica per reperire le prime informazioni di quello che era successo. Agli investigatori è apparso subito che non sarà facile ricostruire quello che è accaduto. Infatti per ore i carabinieri hanno avuto dubbi nell’identificazione del luogo dell’agguato. Alla fine i militari dell’Arma hanno accertato che gli spari sono avvenuti tra via Mario Palermo e via Callas. Al momento sull’omicidio di ieri non si conoscono altri dettagli rilevanti. Non sono ancora emersi elementi per legare il nome di Massimo Lucca alla criminalità organizzata. Nel quartiere nella periferia Est di Napoli era conosciuto come un uomo con piccoli precedenti penali legati allo spaccio di stupefacenti. Del passato del 43enne si conosce ancora poco. Però, il fatto che i killer siano entrati in azione intorno alle 17 di un sabato pomeriggio fa intendere che chi ha sparato, l’ha fatto con l’intento di uccidere. Purtroppo per Massimo Lucca, i sicari sono riusci in pieno nel loro intento. I carabinieri sono al lavoro per risalire ai responsabili dell’omicidio e sul perché all’indirizzo della vittima siano stati esplosi colpi di pistola (almeno 7, pare) che l’hanno centrata alle gambe e al torace. L’agguato è avvenuto in una zona controllata dal clan De Micco-De Martino. Non è escluso che i carabinieri possano iniziare da questo elemento per ricostruire la dinamica dei fatti che ha portato alla morta violenta di Massimo Lucca.
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