NAPOLI (aa) – Gli agenti di polizia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa mercoledì scorso dal Gip presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli, che ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di tre giovanissimi, di cui due già gravati da altra misura cautelare ed un terzo che era in stato di libertà per i reati di tentato omicidio aggravato, detenzione di armi da sparo, furto con strappo, ricettazione e lesioni. La complessa attività di indagine, esperita dagli agenti della Squadra Mobile di Napoli e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli, ha consentito di accertare che, tra i mesi di maggio e luglio di quest’anno, gli indagati si erano resi protagonisti di gravi fatti di sangue commessi mediante l’utilizzo di armi da fuoco nonché di reati contro il patrimonio tra i quartieri Vicaria, Vasto ed Arenaccia in luoghi affollati di giovani. Nello specifico, gli indagati, oltre ad aver commesso furti con strappo in danno di turisti e cittadini, in zone centrali della città, utilizzando veicoli provento di furto e adoperando ciclomotori provento di pregresse rapine avevano esploso più colpi di pistola, nel cuore della notte, in danno di soggetti completamente estranei ad ambienti criminali al contrario degli indagati. Infatti secondo le informazioni in possesso degli investigatori, pare che i minorenni facciano parte di una baby gang al soldo del clan di Emmanuele Marigliano, gruppo criminale vicino ai Contini, da mesi in contrapposizione con la fazione guidata da Nicola Rullo, elemento di spicco dell’Alleanza di Secondigliano, ricercato dalle forze dell’ordine con l’accusa di rapimento e pestaggio. Rullo venne scarcerato soltanto pochi mesi fa. La lotta tra Marigliano e Rullo desta le maggiori preoccupazioni all’interno del clan Contini. Già in diverse occasioni i capi della cosca hanno invitato gli affiliati a mettere da parte i vecchi dissapori così da non mettere a rischio gli affari della cosca. La lotta interna, infatti, inficia il business della droga e le estorsioni. Infatti, quando si verifica una stesa, nei giorni seguenti il quartiere interessato dall’esplosione di colpi di arma da fuoco viene preso d’assedio dagli agenti di polizia e dai carabinieri. Si tratta di una condizione che costringe i pusher a limitare le loro sortite per accontentare i clienti e di conseguenza a diminuire gli incassi della cosca.
Scacco alla baby gang del clan Marigliano
Nei guai tre giovanissimi, due sono già detenuti nel penitenziario minorile per altri reati. Rispondono di tentato omicidio e armi. Appartengono al gruppo delle Case Nuove