Processo lumaca, la moglie di Luigi Izzo: “Chi ha ucciso mio marito presto sarà libero”

Manca il nuovo presidente della Corte d’assise e due udienze consecutive sono ‘saltate’. La vedova: “E’ surreale, quando avrò giustizia?”

Luigi Izzo, la moglie Federica e i figli

CASTELVOLTURNO – Un processo per omicidio che si sta muovendo a ritmo eccessivamente lento e all’orizzonte la possibile scarcerazione dei due imputati. E così il giorno in cui i familiari di Luigi Izzo, la vittima, potranno avere giustizia, rischia di apparire decisamente troppo lontano.

Il dibattimento, in corso dinanzi alla Corte d’assise di S. Maria Capua Vetere, è stato già caratterizzato da due rinvii consecutivi a causa di una ‘composizione anomala del collegio’. Il giudice che aveva seguito l’iter nella fase iniziale è stato trasferito per altro incarico e ancora non è stato inviato chi dovrà prendere il suo posto.

Izzo venne assassinato il 6 novembre 2022 nel rione Scatozza. Secondo la Procura di S. Maria Capua Vetere, a pugnalarlo a morte furono Alessandro e Roberto Moniello, padre e figlio, ora in carcere.

“A marzo c’è la decorrenza dei termini di custodia cautelare. Se arriviamo a quel giorno e chi ha ucciso mio marito riassaporerà la libertà, cosa potrò dire ai miei figli?”, è lo sfogo di Federica, la moglie di Luigi. “Eppure è tutto così chiaro. Sono due anni che mio marito è morto. È una situazione surreale. La prossima udienza – ha fatto sapere Federica – è prevista per il 19 novembre e quasi sicuramente ci sarà un altro rinvio. C’è ancora tempo per la sentenza: devono essere ascoltati altri testimoni. Eppure stiamo parlando di un omicidio chiaro. Mio marito è morto davanti ai miei occhi. Neanche il tempo di attraversare il cancello di casa e Luigi venne aggredito. Quando il loro papà è morto, i miei figli avevano 2, 4 e 5 anni. È stato ucciso un ragazzo che faceva solo del bene. Gli imputati si fanno la ‘vacanza’ in carcere. Possono vedere i loro cari e a marzo potrebbero perfino uscire. Noi non abbiamo più questo privilegio. La madre e il padre non vedranno più il loro figlio Luigi. E i miei figli non vedranno mai più il loro padre”.

È sconfortata e arrabbiata Federica, affranta dal dolore e mossa dal desiderio di avere giustizia. “Anche se gli imputati avranno l’ergastolo, so benissimo che Luigi non torna. Non tornerà. Ma attendo una sentenza che possa darci giustizia. L’omicidio di mio marito fu una vera e propria esecuzione. Quando potrò dire di aver avuto giustizia?”.

Il legale che nel processo rappresenta i familiari di Luigi l’avvocato Ferdinando Letizia, ha inviato una nota alla Corte d’assise di S. Maria Capua Vetere, evidenziando che tra pochi mesi, proprio come ha detto Federica, gli imputati potranno essere scarcerati perché scadranno i termini di custodia cautelare. Per tale ragione, il difensore ha invitato la Corte ad attivarsi “con tutti i poteri propri affinché alla prossima udienza il processo sia regolarmente trattato, senza disporre alcun ulteriore rinvio”.

Stando alla tesi della Procura, Luigi venne assassinato dai Moniello dopo che intervenne per sedare una rissa scoppiata in un bar del Litorale, dove era coinvolto il fratello. Tra i protagonisti di quella lite violenta c’era pure Roberto Moniello, nel corso della quale riportò la rottura degli occhiali. Luigi, per evitare che gli strascichi dello scontro continuassero, promise a Roberto di ricomprarglieli. Ma poco dopo che giunse a casa, Roberto con il padre Alessandro, secondo l’accusa, lo assalirono e uccisero a coltellate. Ad assistere i Moniello sono gli avvocati Gaetano D’Orso e Giuseppe Guadagno.

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