NAPOLI – Arrestata la figlia dell’ex boss dei Formicola. Assunta Formicola, detta susetta. Abita nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. La 48enne è stata fermata per detenzione di stupefacenti. In casa trovati due chili di hashish divisi in diverse buste. E’ la figlia del boss defunto Bernardo Formicola.
Il blitz è scattato in località Varcaturo, dove la donna si è trasferita da qualche mese. Uno spostamento temporaneo. Ma gli investigatori lo avevano monitorato. E qui i carabinieri di Castello di Cisterna hanno effettuato la perquisizione domiciliare.
I militari hanno passato setaccio ogni stanza della villetta a due piani. Fino a trovare diverse buste con l’hashish. Erano al piano terra e al primo piano. Gli involucri erano stati sigillati con il cellophane.
Tutto è stato sequestrato e i militari hanno informato il magistrato di turno.
Secondo gli investigatori dell’Arma, lo stupefacente era stato stoccato nel villino per un breve periodo di tempo e sarebbe stato spostato a breve. Ma le pattuglie di Castello di Cisterna sono state più veloci. Intanto Assunta Formicola è stata condotta nel carcere di Fuorni a Salerno.
All’udienza di convalida il giudice ha concesso gli arresti domiciliari: è stata scarcerata ed è tornata nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. Difesa dall’avvocato Guglielmo Ventrone del foro di Napoli.
Nel frattempo proseguono le indagini coordinate dalla Procura di Napoli nord: a chi era destinata la droga? Chi l’aveva trasportata nel villino a Varcaturo? Sono le domande che si pongono gli inquirenti in queste ore.
Non è tutto. La magistratura ha sequestrato diversi telefoni cellulari della 48enne. Segno che gli accertamenti dei carabinieri sono tuttora in corso sugli ultimi contatti.
Gli investigatori hanno esaminato a lungo il profilo della 48enne arrestata.
Assunta Formicola è figlia del defunto Bernardo e nipote di Ciro Formicola. Salvatore Altamura, figlio di Assunta Formicola, era stato arrestato al porto di Salerno con 60 chili di cocaina nel febbraio 2023 ed è detenuto. Fu bloccato insieme ad un’altra persona. Secondo gli inquirenti la cocaina arrivava dall’Ecuador. Per il 27enne a luglio è arrivato uno sconto di pena dai giudici della Corte di Appello di Salerno. Dopo il sequestro dei 50 panetti, nascosti in un container, proveniente dall’Ecuador e sbarcato al porto di Salerno. Ora in Appello le toghe salernitane hanno accolto i ricorsi proposti dagli avvocati, affrancando i due imputati dall’aggravante della transnazionalità e condannando i due uomini a cinque anni e quattro mesi ciascuno.
In primo grado la condanna era a otto anni di reclusione a testa e al pagamento di 32mila euro di multa.
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