Il denaro degli affari della cosca nei locali della movida di Aversa

Oltre 150mila euro in 4 tra bar, sala giochi, tavola calda e tabaccheria

TEVEROLA – I soldi delle piazze di spaccio del gruppo di Picca reinvestiti nei locali della movida di Aversa all’insaputa dei Bidognetti. Il retroscena dei tre prestanome che facevano affari con la droga per il cartello della cosca di Aldo Picca e che poi avevano reinvestito, secondo la Procura antimafia, parte dei proventi in alcuni locali della città di Aversa. Tra le ipotesi riciclaggio e autoriciclaggio contestate a Michele Vinciguerra, Luigi Marchese e Salvatore Vargas c’è quella dei 150mila euro in localein viale Europa ad Aversa e in un altro locale sempre in viale Europa; furono registrati infatti acquisti di un altro locale bar e tavola calda con rivendita di di generi di monopolio e di una sala giochi in via Della Repubblica. In ultimo soldi furono investiti in un bar tabaccheria in via Roma. I sospetti sorsero sin dalle prime fasi delle indagini da cui emerse che Vinciguerra e la moglie erano stati fino al 2019 percettori del reddito di cittadinanza. Investimenti quelli realizzati fino al settembre di due anni fa di cui la cupola dei Casalesi non era a conoscenza vista l’indipendenza del gruppo che faceva capo ad Aldo Picca dai Bidognetti di Casal di Principe di cui Gianluca Bidognetti era il capo. Evidentemente all’interno del gruppo di Picca però, durante la sua carcerazione, la situazione era sfuggita di mano al vecchio boss capozona. Collaborare per ripristinare la cassa comune del clan: sarebbe stato questo il desiderio mafioso di Aldo Picca espresso agli altri affiliati dopo la sua scarcerazione avvenuta nel 2020. Era stato in cella per 19 anni, tutti al 41 bis, e tornato in libertà, stando a quanto sostenuto dalla Dda di Napoli, aveva ripreso in mano, affiancato da Nicola Di Martino, il gruppo criminale attivo tra Teverola e Carinaro, dandogli un nuovo impulso e spingendolo verso l’esecuzione di estorsioni e lo spaccio di droga. Il collaboratore di giustizia Antonio Lanza, detto ‘Piotta’, ha riferito che ci fu un incontro al quale parteciparono anche altri bidognettiani, come Giosuè Fioretto, Luigi Mandato e Lino Garofalo, alias ‘Badoglio’.

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