Domenica 17 novembre 2024, alle 19, l’Auditorium Bianca D’Aponte di Aversa ospiterà un evento musicale imperdibile: il concerto del Vito Di Modugno Organ Quartet. L’ingresso è gratuito, un’occasione unica per vivere una serata all’insegna del jazz di alta qualità.
Il quartetto è completato da musicisti di grande talento.
Vito Di Modugno, nato a Bari, è un polistrumentista di fama internazionale, specializzato in organo Hammond, chitarra e basso. Guidato dal padre Pino Di Modugno, noto fisarmonicista, ha iniziato gli studi musicali in giovane età, esibendosi pubblicamente già a cinque anni. Nel corso della sua carriera, ha collaborato con artisti di spicco e ha pubblicato numerosi album, tra cui “Black, White and Blues” nel 2023. Ha studiato pianoforte col maestro Binetti ed è stato premiato al concorso “Coppa Pianisti d’Italia”. Ha frequentato inoltre alcuni corsi di perfezionamento pianistico con Medori e Caporali, dei seminari jazzistici con Michael Brecker e Pat Metheny, i corsi di Siena Jazz.
Ha tenuto dei concerti negli Stati Uniti, Germania, Spagna, Svizzera, Yemen, Marocco, ecc. La rivista “Musica Jazz” lo ha inserito tra gli specialisti dell’Organo Hammond nell’inserto con cd dedicato alla storia di questo strumento. È pluri-vincitore del Jazzit Award come migliore organista italiano ed è docente di Pianoforte Jazz presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari.
Michele Carrabba al sax tenore, è un musicista noto per la sua versatilità e profondità espressiva. Ha collaborato, tra gli altri, con Larry Nocella, Massimo Urbani, Gianni Basso, Paolo Tomelleri, Flavio Boltro, Paolo Fresu, Ettore Fioravanti, Attilio Zanchi, Sal Nistico, Lou Blackburn, Michael Brecker, Tony Scott, Joy Garrison e Cristal White. Ha inoltre suonato in gruppi e orchestre come l’Orchestra Time di Luciano Fineschi, la Jazz Studio Orchestra di Paolo Lepore, la Thelonious Monk Orchestra di G.C. Piedimonte, l’Orchestra di Ettore Fioravanti.
Pietro Condorelli alla chitarra, uno dei migliori chitarristi jazz italiani e certamente un’eccellenza unica nel suo genere. La sua è stata ed è una carriera ricca di collaborazioni prestigiose ma soprattutto di studio appassionato delle mille possibilità della chitarra e dell’armonia. La sua carriera di musicista è costellata da importanti collaborazioni nazionali ed internazionali, all’insegna della sperimentazione, oltre che delle forme più tradizionali. Ha avviato da giovanissimo l’attività di musicista, nelle jam session in cui ha avuto l’opportunità di confrontarsi subito con i migliori jazzisti del tempo in Campania, i più rappresentativi tra i quali sono certamente Maria Pia De Vito, Antonio Golino, Antonio Balsamo e Franco Coppola, ma anche Vittorio Pepe, Daniele Sepe e molti altri. Nel corso dei suoi oltre 45 anni di carriera è stato poi al fianco dei più grandi musicisti del mondo, come Jerry Bergonzi, Lee Konitz, Franco Cerri, Giulio Capiozzo, Gary Bartz, George Cables, Jimmy Woode, Fabrizio Bosso, Charles Tolliver, Bob Mover, Steve La Spina e, in ambito didattico, addirittura mostri sacri del calibro di Mike Stern, Mick Goodrick, Jim Hall, Joe Diorio. Nel 2011 si è aggiudicato la prima posizione – per la categoria “chitarra jazz” – del Jazzit Award 2011e dal 2000 è docente di chitarra jazz presso il conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli. I suoi ultimi due lavori discografici sono “Visions” (2022) e “Native Language” (2024), entrambi realizzati con l’etichetta “Jazz2Watch“. Ancora oggi è impegnato in un’intensa attività di ricerca, di insegnamento e di creazione artistica.
Massimo Manzi alla batteria è musicista di grande esperienza, apprezzato per la sua tecnica raffinata e il groove coinvolgente. Nel corso della sua carriera è diventato uno dei batteristi più richiesti per accompagnare noti solisti statunitensi nei concerti organizzati da e per “Ancona Jazz” o dalle stagioni concertistiche maceratesi. Fra questi grandi musicisti, alcuni dei quali purtroppo oggi scomparsi, vanno senz’altro menzionati Al Cohn, Tal Farlow, Lee Konitz, Al Grey, Eddie “Lockjaw” Davis, Earl Warren, Bobby Watson, Jimmy Knepper, Mike Melillo e Massimo Urbani, Dave Liebman, George Garzone, Phil Markowitz, Mike Mainieri, Art Van Damme, Benny Golson.
Il Vito Di Modugno Organ Quartet è riconosciuto per la capacità di fondere tradizione e innovazione, offrendo interpretazioni uniche di brani jazz classici e composizioni originali Per ulteriori informazioni, è possibile contattare l’organizzazione ai numeri 336 694666 o 335 5383937.