Ovviamente a Scampia non si arresta l’emergenza abitativa con il Comitato Vele che continua a inoltrare appelli affinché gli sfollati degli edifici da abbattere vengano aiutati a trovare una nuova sistemazione. Gli sgomberi continuano senza sosta. In questa settimana, inoltre, verranno staccate le utenze negli alloggi delle Vele che dovranno essere rase al suolo. Nel frattempo vanno avanti anche gli interventi per sigillare le case liberate. I residenti sperano che gli interventi vengano effettuati nel più breve tempo possibile, perché riceve il sussidio da utilizzare per pagare il fitto soltanto gli inquilini delle case murate. In prefettura c’è il tavolo aperto tra istituzioni, forze dell’ordine e associazioni per cercare appartamenti nel capoluogo e in provincia e per sensibilizzare i proprietari degli immobili in fitto a mettere da parte la discriminazione che per il momento non ha permesso agli sfollati di poter firmare contratti di locazione.
Nelle ultime riunioni che si sono tenute in Prefettura, Michele di Bari ha voluto che al tavolo sedessero anche i sindaci delle città in provincia di Napoli, per invitarli nella ricerca degli alloggi da destinare alle famiglie che hanno lasciato o che dovranno abbandonare le loro abitazioni a Scampia. Tutto questo mentre gli sfollati attendono notizie dalla Curia, che aveva promesso di mettere a disposizione alcuni immobili in suo possesso. Nonostante la dichiarazioni di intenti sia stata fornita almeno un mese fa, per il momento dalla Curia pare che non siano ancora arrivate novità sostanziali. Intanto la clessidra è stata messa in moto già da tempo. Entro metà giugno le Vele verranno buttate giù. Chi abitava in quegli edifici è ancora senza casa, all’eccezione di pochi che si sono appoggiate a casa dei familiari. Ma si tratta di soluzioni che non possono durare molto.