Asl Caserta, 7 mesi per una visita senologica. LA TESTIMONIANZA

ASL Caserta

Sanità in affanno, per una visita senologica al Palazzo della Salute bisogna attendere sei mesi: i servizi pubblici hanno tempi biblici mentre quelli privati, a maggior pagamento, danno appuntamento a pochi giorni. L testimonianza di una giovane donna fornisce il quadro difficile sella situazione: l’altro ieri ha prenotato una visita all’Unità senologica dell’Asl di Caserta al palazzo della Salute: appuntamento fissato per il mese di giugno del prossimo anno. Altri utenti hanno avuto opinioni in parte diversa sulla qualità del servizio reso dal centro unico di prenotazione ma alla fine quello che è certo è che i tempi per avere un appuntamento sono lunghissimi. Ovviamente questo scoraggia chi ha un problema più grave che pur di essere sottoposto ad una visita del genere ricorre purtroppo ai privati con un esborso di somme a volte ingenti e non di rado pagate in nero.

“Io sono iscritta al programma screening per prevenzione ed è un servizio molto efficiente. Ogni due anni mi hanno sempre contattato loro per la mammografia senza mia richiesta” ha chiarito un’altra utente. Ma il problema resta nella maggior parte dei casi ed è anche questo il motivo per cui molti cittadini di Terra di Lavori si rivolgono poi fuori regione per avere cure e visite adeguate. In questo contesto è recentemente emerso come l’Asl di Caserta spende ogni anni 63 milioni di euro per la fuga dei pazienti in altri regioni. In 10mila preferiscono farsi curare nelle limitrofe regioni di Lazio e Molise. Lombardia, Emilia Romagna e Toscana le regioni in cui i casertani si recano soventemente per curarsi ma le spese sono a carico dell’Asl casertana. Il preoccupante quadro della sanità casertana è contenuto nel quadro esigenziale e documento di fattibilità delle alternative progettuali messo a punto dall’unità operativa complessa edilizia ospedaliera programmazione e progetti di investimento. Un documento da cui emerge come accanto alla fuga di medici e infermieri in strutture sanitarie spesso fuori regione esiste anche la fuga dei pazienti.

“L’Asl di Caserta sostiene annualmente costi pari a circa 63 milioni di euro relativi alle fughe di pazienti residenti nel proprio territorio che si rivolgono ad altre Regioni per l’erogazione delle prestazioni sanitarie. Il fenomeno origina da due cause ben distinte, una di tipo geografico ed uno di tipo specialistico” si legge in un capitolo dedicato alla cosiddetta Mobilità sanitaria passiva. E ancora: “Infatti più di 10mila residenti afferenti all’Asl di Caserta preferiscono rivolgersi a strutture sanitarie presenti nelle Regioni limitrofe di Lazio e Molise. Viceversa, gli altri casi di mobilità riguardano la Lombardia, l’Emilia Romagna e la Toscana, ovvero regioni con centri di riferimento di eccellenza ad elevata specializzazione delle patologie sanitarie complesse”. Tra i motivi che l’Asl ha individuato come causa di tale migrazione per le cure sanitarie c’è “la mancata attivazione di tutti i posti letto assegnati all’Asl Caserta dal piano ospedaliero, anche per carenza di presidi sanitari strutturalmente e tecnologicamente adeguati a soddisfare le esigenze”.

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