BE’ER SHEVA (Domenico Palmiero) – Elia Viviani concede il bis e vince la terza e ultima tappa del Giro d’Italia in terra israeliana, la Be’er Sheva-Eilat di 229 chilometri. Tappa lunga, caratterizzata dal suggestivo passaggio della carovana dei corridori nel deserto. Poco dopo la partenza scatta la fuga di giornata con Marco Frapporti (Androni-Sidermec), Enrico Barbin (Bardiani-Csf) e Guillaime Boivin (Israel Cycling Academy), il canadese protagonista anche della fuga di ieri.
Il Gpm di Faran River
I tre affrontano insieme la salita di Faran River, unico Gpm della montagna. Un eufemismo atteso che la salita misura poco più di un chilometro con una pendenza media del 7%. Il primo a sfrecciare sul traguardo è Marco Frapporti, secondo Barbin e terzo Boivin. Barbin guadagna due punti e tiene la maglia azzurra di leader del Gran Premio della Montagna. Superata la prima difficoltà altimetrica, i tre continuano di buona lena e in perfetto accordo accumulando un vantaggio massimo di sette minuti e venti secondi nel confronti del gruppo apparentemente disinteressato ai fuggitivi e impegnato nel mantenere al coperto dal forte vento del deserto i capitani e gli uomini veloci.
Nonostante tutto, il tentativo dei tre in testa non ha alcuna possibilità di successo con il plotone che lentamente ma inesorabilmente rosicchia secondi e minuti al terzetto dei battistrada anche se l’andatura a tratti è decisamente turistica. A 18 chilometri dal traguardo le squadre di velocisti entrano in azione con una improvvisa accelerazione. Il ricongiungimento avviene a 6 chilometri dal traguardo di Eilat.
Le ‘ruote veloci’
E qui inizia un’altra corsa con le squadre delle ruote veloci a sgomitare per conquistare la migliore posizione possibile e tenere in testa gli uomini destinati a sprintare. L’attraversamento di una serie di rotonde mette il plotone in fila indiana.
Lo sprint
A due chilometri il gruppo di spezza, poi si ricompone. Ai trecento metri parte lo sprint con Sam Bennet che sembra sorprendere il gruppo. Tutti, ma non Elia Viviani che gli salta sulla ruota, prova a superarlo a sinistra, Bennet lo stringe contro le transenne. Viviani sbanda, smette di pedalare. Solo per un attimo. Poi riprende, affianca l’irlandese, lo supera di una bicicletta e taglia il traguardo a braccia alzate. Piazza d’onore per Sacha Modolo, solo terzo Bennet.
In classifica generale resta tutto invariato con l’australiano Rohan Dennis in maglia rosa tallonato da Tom Dumoulin a un secondo. Devo ringraziare il lavoro eccezionale dei miei compagni – ha detto il vincitore al termine della tappa – Sapevamo che il vento forte avrebbe imposto una volata corta. Sono felice ed orgoglioso della mia squadra che ha gestito alla grande il finale, magnifici. Il segreto del team? Tutti per uno, nessuno ha paura di buttarsi nella mischia“, ha concluso Viviani. Domani il Giro torna in Italia. Si riparte dalla Sicilia.
LA CLASSIFICA GENERALE
- Rohan Dennis 9h05’30’’
- Tom Dumoulin a 1’’
- Victor Campenaerts a 3’’
- Josè Concalves a 13’
- Alex Dowsett a 17’’
- Bilbao Lopez a 19’’
- Simon Yates a 21’’
- Max Schachmann a 22’’
- Tony Martin a 28’’
- Domenico Pozzovivo a 28’’