CASERTA – I carabinieri tornano in Comune su incarico della Procura della Repubblica presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere. E ancora una volta i riflettori dei pm sono puntati sulla gestione degli immigrati. Ieri mattina i militari dell’Arma si sono infatti recati dal segretario generale Salvatore Massi e hanno acquisito a Palazzo Castropignano carte relative proprio a questa materia. Sembra però che l’inchiesta non sia legata alle indagini chiuse pochi giorni fa a carico di diversi attivisti del centro sociale Ex Canapificio e di un dipendente comunale. La gestione dell’accoglienza si conferma quindi una materia controversa: al di là delle due indagini della Procura, va ricordato che l’ultimo affidamento del progetto Sprar è stato revocato all’affidataria e alla fine il Comune ha perso i fondi. A dicembre 2023, come è emerso da un’interrogazione presentata dai consiglieri Raffaele Giovine, Dino Fusco, Romolo Vignola e Matteo Donisi, il ministero degli Interni ha revocato il finanziamento di circa 7 milioni di euro che consentiva al Comune di proseguire l’accoglienza per migranti adulti col progetto Sai (Sistema Accoglienza Inclusione) fino al 2025. Da Roma viene contestata l’inerzia del Comune nel riattivare il progetto nei tempi previsti. Dopo la sospensione del progetto di accoglienza Sai (febbraio 2023) per gravi irregolarità nella gestione, il Comune entro 6 mesi avrebbe dovuto riattivarlo, pena la revoca dei fondi. Dopo più di 6 mesi, e a seguito di diffide e segnalazioni del Ministero a cui il Comune non ha risposto, è stata disposta la revoca del fondo.
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