NAPOLI – Il comitato No Fly Zone, che si batte contro i sorvoli indiscriminati sui centri abitati, prepara nuove iniziative e insiste sulla soluzione di Grazzanise per completare il sistema aeroportuale campano e decongestionare lo scalo di Capodichino, che è ormai stabilmente oltre la capienza prevista. Ne parla con “Cronache” la portavoce del comitato civico Stefania Cappiello.
A che punto siete con il ricorso al Tar contro i sorvoli, dopo che il tribunale civile di Napoli si è dichiarato incompetente in materia?
Stiamo facendo eseguire rilievi sul rumore per allegare i risultati al ricorso ai giudici amministrativi. Inoltre chiederemo a breve un incontro con il direttore dell’aeroporto di Capodichino per discutere di un problema che non riguarda solo il rumore, ma anche la sicurezza: vogliamo comprendere come mai sono stati autorizzati 4 voli al giorno degli aerei modello Boeing 747 e 787 sulla linea per gli Stati Uniti e si parla di autorizzarne un altro nel 2025. Perché un aeroporto classificato 4D dall’Icao accoglie quattro aerei di categoria 4E e 4 F? Questo sarebbe normale in via sporadica, ma i voli sono giornalieri.
Intanto il numero complessivo di voli continua ad aumentare…
Rispetto al 2023 abbiamo 2600 voli su Pontecagnano, ma appena 600 in meno a Capodichino: significa che i voli complessivi sono aumentati di 2000 e che lo scalo salernitano sta servendo molto poco a decongestionare quello napoletano. A Capodichino c’è un tetto di 84mila voli all’anno e nel 2023 è stato superato; a ottobre di quest’anno eravamo già a 79mila voli e pensiamo che fra novembre e dicembre ce ne saranno altri 7-8000. Vorremmo sapere dall’Enac se in questo modo la sicurezza dei cittadini viene tutelata. Adesso siamo a 740 movimenti alla settimana fa atterraggi e decolli contro i 2200 di agosto, ma la flessione è motivata dalla stagione invernale.
Ogni tanto i politici tornano a parlare dell’ipotesi di aeroporto civile a Grazzanise, ma di concreto c’è poco. Trova sufficiente il loro impegno?
Al momento abbiamo solo chiacchiere: se ne parla da 50 anni, ci sono studi pagati milioni di euro di euro e adesso la Regione ne ha commissionato un altro per appena 100mila euro. Intanto lo scalo civile a Grazzanise non c’è e il gestore Gesac sta facendo su Napoli il numero di movimenti che avrebbe dovuto fare con 3 aeroporti aperti. Il sindaco Manfredi è contento di avere la città piena di persone e i cieli di Napoli pieni di aerei: evidentemente non vive in città.
E i parlamentari campani?
Mostrano attenzione al progetto, ma solo a chiacchiere, intervengono e dopo una settimana hanno dimenticato tutto.
Il vostro comitato ha organizzato raccolte di firme contro i sorvoli e iniziato una battaglia giudiziaria. Esperienze simili nel Casertano per reclamare l’aeroporto non ce ne sono, invece…
I cittadini campani si devono ribellare: non possiamo subire un sistema aeroportuale indegno della terza regione d’Italia. Abbiamo solo un aeroporto cittadino e un’aerosuperficie ribattezzata “Aeroporto Costa d’Amalfi”, dove aerei importanti non possono atterrare. Ci serve l’hub per il Sud, ma nessuno dei politici campani ci difende. Anzi, il sindaco di Napoli si è opposto in tribunale ai cittadini che rivendicano il diritto alla salute.
Nei giorni scorsi si è parlato dei soldi versati da Gesac alla Regione per la tassa sui sorvoli: come stanno le cose?
La Regione dovrebbe girare questi soldi ai Comuni interessati dai sorvoli, ma ad esempio Marano non ha avuto nulla. I primi 250mila euro ricevuti dal Comune di Napoli son o stati utilizzati per riqualificare i giardinetti di piazza Cavour, mentre dovrebbero essere destinati a migliorare la vita dei cittadini che subiscono i sorvoli, ad esempio insonorizzando le scuole. Questo è un punto che affronteremo con il Comune: per i giardini ci sono altri fondi stanziati in bilancio.