NAPOLI – Assalto dei De Micco-De Martino al rione De Gasperi, dove resistono i reduci del cartello De Luca Bossa-Minichini, ora asserragliati nelle palazzine. L’ordine dei ‘Bodo’ è fare terra bruciata. Nel mirino chiunque sia vicino al gruppo rivale: basta una frequentazione, una amicizia, o una parentela. I commando pattugliano gli edifici di edilizia popolare giorno e notte. Lo sanno bene gli investigatori. Lo sa anche chi ci abita.
Secondo le ultime informative della questura, il rione De Gasperi e il rione Caravita sono un obiettivo dei ‘Bodo’. Diventati delle polveriere. Basta fare un giro per capirlo, spiega un investigatore esperto. Pochi giorni fa al rione De Gasperi è stato arrestato Giovanni De Stefano, detto Giovannone, per detenzione di arma da fuoco. Secondo la polizia, gli agenti lo hanno inseguito fino a un edificio in via Camillo de Meis, dove ha gettato una pistola dal balcone. E’ il fratello di Luisa De Stefano, detta la pazzignana e da poche settimana collaboratrice di giustizia.
Per gli inquirenti, i pazzignani si sentono nel mirino e oggi avvertono il pericolo di un attacco imminente. Dopo il maxi blitz con 15 arresti, i De Luca Bossa-Minichini hanno perso terreno e sono vulnerabili al Caravita e al De Gasperi. Pochi giorni fa sono stati arrestati – tra gli altri – Salvatore De Martino, Giuseppe De Luca Bossa, ritenuto ai vertici del gruppo al Lotto 0 e Giuseppe Righetto. Anche i Bodo hanno subito arresti importanti, come quello di Marco De Micco. Ma hanno una struttura gerarchica quasi militare, meglio organizzati. Non solo.
I De Micco-De Martino sono abili a sfruttare la posizione di vantaggio: lo hanno dimostrato in passato. Ecco perché tutti adesso temono l’assalto finale alle roccaforti dei De Luca Bossa: per chiudere la sfida una volta per tutte.
Già in passato avevano sfruttato i momenti di debolezza dei rivali: avevano provato a chiudere la partita subito dopo le retate che avevano disarticolato i De Luca Bossa-Minichini. Nelle ultime ore il quartiere Pianura è tornato sotto ai riflettori della Procura e delle forze dell’ordine.
La tensione è salita alle stelle e diversi isolati sono stati blindati dalle pattuglie della polizia dopo una escalation da brivido, che preoccupa gli inquirenti. Gli agenti del commissariato hanno effettuato delle perquisizioni al rione Cannavino, dopo la bomba carta esplosa in strada pochi giorni fa. Qui c’è fibrillazione anche ora. E può succedere di tutto.
Le forze dell’ordine sono pronte a ogni scenario.