VILLA LITERNO – Condanna in primo grado per Manuele Cavaliere. Per il 29enne, la Procura di Napoli Nord aveva chiesto 4 anni di reclusione, ritenendolo responsabile dei reati di maltrattamenti, lesioni e danneggiamenti, ma il giudice Donata Di Sarno, del Tribunale normanno, ha deciso una pena più lieve, ritenendolo non colpevole della condotta di maltrattamenti. Cavaliere ha così incassato 6 mesi di reclusione.
Il 29enne, assistito dall’avvocato Mirella Baldascino, venne arrestato dai poliziotti di Casal di Principe lo scorso settembre. Stando a quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, il ragazzo si era recato nei pressi di un bar a Casapesenna, dove lavora una donna, iniziando con lei una discussione degenerata in uno scontro con altri ragazzi presenti.
L’arresto venne innescato a seguito della denuncia della donna per maltrattamenti. Il giudice Valeria Iaselli, del Tribunale di Napoli Nord, esaminò le accuse e, dopo aver convalidato l’arresto, accogliendo la richiesta del suo difensore, decise di scarcerarlo, concedendogli i domiciliari con braccialetto elettronico. Misura che è stata annullata con il verdetto di primo grado. Manuele Cavaliere è il figlio di Francesco, ritenuto dalla Dda storico esponente del clan dei Casalesi (fazione Bidognetti).
Il padre dell’imputato è stato recentemente condannato dalla Corte d’Appello a 18 anni e 8 mesi per aver partecipato all’assassinio di Ferdinando Mroza, avvenuto in via Isonzo, a Casal di Principe, nel 1999. Manuele è anche nipote del collaboratore di giustizia Stanislao Cavaliere. Il 29enne è estraneo ai contesti mafiosi, e i reati che hanno portato al suo arresto nulla hanno a che fare con la criminalità organizzata.
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