Salvini non rompe con Berlusconi: “Pronto a un governo di centrodestra, la maggioranza la troviamo”

Il leader della Lega chiede mandato diretto a Mattarella, respinta la proposta dei 5Stelle

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Foto Lapresse - Roberto Monaldo

ROMA (Mariano Paolozzi) Matteo Salvini non rompe con Silvio Berlusconi. “Abbiamo chiesto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di affidare il governo al centrodestra, mettendoci direttamente e personalmente in campo per trovare una maggioranza”, sono queste le parole pronunciate dal leader della Lega dopo il colloquio del centrodestra al Colle. Direttamente dal Quirinale, con Giorgia Meloni alla sua destra e Berlusconi a sinistra. Il centrodestra rimane unito. Respinta al mittente, dunque, la proposta del leader 5Stelle Luigi Di Maio per un governo Lega-Movimento. Le posizioni di Berlusconi e Salvini, rispettivamente niente voto e niente governi tecnici, così sarebbero rispettate.

Matteo Salvini non rompe l’unità del centrodestra

Dopo una discussione molto lunga, durata quasi un’ora, i tre esponenti del centrodestra hanno formulato la loro proposta: un mandato “al buio”, per cercare una maggioranza in parlamento. “Il Colle ci dia la possibilità di trovare una maggioranza”, afferma Salvini, puntando sul fatto che la loro coalizione è arrivata prima alle elezioni. E’ una posizione che in qualche modo spariglia, perché teoricamente i numeri non ci sono. Mancano infatti circa 50 deputati e 20 senatori per trovare una maggioranza per formare un governo. Ed una eventuale maggioranza, non sarebbe politica, ma raccattata tra parlamentari del gruppo misto ed eventuali transfughi di altri partiti. La scelta di Mattarella non è quindi facile e non era, fin’ora, nel ventaglio delle ipotesi.

5Stelle messi fuori. Si aspetta il Pd

Sembra dunque tramontare per sempre un’alleanza tra Lega e pentastellati. Le parole di Matteo Salvini chiariscono una cosa su tutte: il centrodestra non si spacca. L’offerta di Luigi Di Maio, invece, era rivolta al solo Carroccio, senza Silvio Berlusconi. Dall’altro lato c’è il Partito Democratico, che stando così i fatti, rimarrebbero fuori da qualsiasi alchimia: fuori da ogni governo tranne che da uno “tecnico”, o insomma del Presidente con tutti dentro, come ha ribadito solo domenica Paolo Gentiloni. Ma la politica è l’arte del possibile, quindi tocca attendere la fine di questa giornata che si preannuncia tesa e lunghissima.

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