Il Parlamento e il Consiglio dei ministri autorizzeranno l’aumento dell’accisa sul diesel di un centesimo l’anno, allineandola così all’imposta sulla benzina. I maggiori introiti saranno destinati al rinnovo del contratto del trasporto pubblico locale scaduto nel 2023. L’aumento del diesel sarà compensato da un calo dell’accisa sulla benzina, ma i maggiori consumi di gasolio porteranno a un incremento degli introiti statali di 200 milioni di euro annui. L’allineamento è in linea con gli impegni del PNRR e le raccomandazioni della Commissione Europea, che richiede una riduzione dei sussidi dannosi per l’ambiente. Attualmente, l’accisa sulla benzina è di 73 centesimi/litro, mentre quella sul diesel è di 62 centesimi/litro. L’aumento del diesel di un centesimo l’anno a partire dal 2026 porterà all’allineamento delle due accise nel 2030. Per i consumatori, l’aumento dell’accisa sul diesel aumenterà il prezzo alla pompa da 1,672 a 1,684 euro/l, mentre quello della benzina diminuirà da 1,772 a 1,760 euro/litro. Il trasporto “pesante” sarà escluso dall’aumento, mentre i veicoli “leggeri” ne saranno maggiormente penalizzati.