Mazzette per superare il Tfa, Alessandro Zagaria indagato per corruzione. Già assolto dall’accusa di associazione mafiosa, nel 2023 è stato condannato nel processo ‘The Queen’

E’ accusato di aver pagato per ottenere in anticipo le domande della prova preselettiva

CASAPESENNA – Impegnarsi, studiare, non serviva. Per ottenere la specializzazione per le attività di sostegno agli alunni con disabilità (il Tfa) bastava pagare: è ciò che, secondo la Procura di Cassino, avrebbe garantito un gruppo, costituito da quattro soggetti, a candidati poco vogliosi di dedicarsi ai libri ma disponibili a sborsare denaro. Chi sono i quattro? Giancarlo Baglione, titolare del centro di formazione ‘Cervantes’, con sede a Sora; Giovanni Arduini, 64enne di Frosinone; e Diletta Chiusaroli, 51enne, rispettivamente presidente e componente delle commissioni dei concorsi, tutti finiti ai domiciliari; e Massimiliano Mignanelli, direttore dell’area Risorse umane dell’Università di Cassino, indagato a piede libero. A loro viene contestato il reato di associazione a delinquere.

L’inchiesta, condotta dalle fiamme gialle, è andata oltre queste figure, coinvolgendo, senza misure restrittive, altre 23 persone, ovvero chi avrebbe versato denaro per conseguire, con un percorso privilegiato, la specializzazione (che apre le porte al mondo della scuola) e chi avrebbe fatto da collante tra l’ipotizzata associazione criminale e i concorrenti pronti a pagare.

Tra i 23 inquisiti c’è anche un personaggio già noto alle cronache casertane: Alessandro Zagaria, 38enne originario di Casapesenna, che ha già affrontato processi con l’accusa di associazione mafiosa – perché ritenuto dalla Dda di Napoli un colletto bianco della cosca guidata da Michele Zagaria, imputazione da cui è stato assolto con sentenza definitiva – e di corruzione, in relazione ad alcuni appalti pubblici (per tale accusa ha rimediato, in primo grado, 5 anni e 4 mesi – inchiesta ‘The Queen’ – a breve inizierà l’appello).

Cosa c’entra, ora, Alessandro Zagaria con l’indagine della Procura di Cassino sul presunto giro di mazzette per il cosiddetto ‘Tfa’ per il sostegno agli alunni con disabilità? Zagaria, ipotizza l’accusa, al fine di superare il concorso bandito dall’Università di Cassino, avrebbe pagato 4mila euro come acconto dei 14mila che gli erano stati richiesti. Somma che, dice l’accusa, avrebbe consegnato a Baglione. Nonostante l’esborso di denaro, però, Zagaria non superò la prova preselettiva svolta nel 2023. A mettere in contatto il casapesennese con Baglione sarebbe stato Matteo Riccardo, 37enne di Casapesenna (anch’egli indagato a piede libero). Baglione, inoltre, avrebbe ottenuto da Mignanelli la lista delle domande da cui sarebbero stati sorteggiati i test somministrati in sede di prova preselettiva, consegnandola all’intermediario Matteo. In questa operazione, tesa a far conseguire a Zagaria la specializzazione, avrebbero avuto un ruolo, dice l’accusa, pure Arduini e Chiusaroli che erano nelle commissioni esaminatrici.

Logicamente i destinatari della misura cautelare e gli altri 23 indagati a piede libero sono tutti da considerare innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile. Se dovesse innescarsi un processo, non è da escludere che nel corso del suo svolgimento possa emergere l’estraneità di Zagaria (assistito dai legali Antonio Abet e Mario Griffo) e degli altri inquisiti ai fatti loro contestati.
Qualora, invece, il sistema tracciato dalle fiamme gialle dovesse rivelarsi reale, ci troveremmo di fronte a una situazione allarmante, dato che avrebbe permesso a persone di ricoprire ruoli di estrema delicatezza – come quello di doveer garantire sostegno agli alunni con disabilità – superando una procedura concorsuale non per meriti, ma per aver pagato.

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