Ponticelli, spari nell’ex bunker dei Sarno. Avvertimento ai ‘pazzignani’

Marco De Micco ed Antonio De Martino

NAPOLI – Colpi d’arma da fuoco in via Lago Fusaro nel rione Santa Rosa a Ponticelli. Davanti al De Gasperi, regno degli ex Sarno. Un commando in moto ha sparato in più direzioni e un proiettile ha infranto la finestra del bagno nell’appartamento al piano terra di un palazzo.
In quel momento c’erano persone in casa. La Scientifica ha recuperato un’ogiva nel sopralluogo. E’ al vaglio degli specialisti della questura, per individuare l’arma che ha fatto fuoco.

Intanto è stato informato il magistrato di turno. Gli investigatori hanno avviato gli accertamenti: ascoltati i proprietari dell’appartamento. Sono incensurati e non hanno subito minacce, o richieste particolari. Probabilmente l’appartamento era stato colpito per errore. Gli inquirenti battono la pista di una ‘stesa’. Ma chi abita in questo isolato? Gli inquirenti esaminano la ‘mappa’ per capire gli scenari. Qui abitano i cosiddetti ‘pazzignani’. Potrebbe essere un avvertimento alle ultime sacche di resistenza, i reduci che ancora non si arrendono ai De Micco-De Martino.

Siamo davanti al rione De Gasperi e non lontano dal Lotto 0, ultima roccaforte dei De Luca Bossa-Minichini. Insomma in un territorio ostile ai ‘Bodo’. Per questo gli investigatori sospettano una intimidazione agli ultimi ribelli asserragliati al De Gasperi. Lo scontro tra i De Micco-De Martino e gli ex Sarno si è infiammato poche settimane fa. E i rioni Santa Rosa e De Gasperi sono diventati polveriere a cielo aperto: entrambi considerati dalla Procura ex bunker dei Sarno, che oggi non esistono più dopo il pentimento dei boss. Oggi ospitano le ultime ‘cellule’ di resistenza. I ‘pazzignani’ non hanno mai accettato lo strapotere dei De Micco-De Martino, usciti vittoriosi dall’ultima faida. E per questo sono entrati nel mirino delle batterie di fuoco.

La ‘stesa’ in via Lago Fusaro potrebbe rientrare in questo scenario. Siamo tra via Bartolo Longo, via Mastellone e via Luigi Volpicella. Qui la tensione è alta, perché i confini non sono chiari e i clan spesso scendono in guerra per sconfinamenti e pericolose sovrapposizioni.
Gli inquirenti cercano informazioni anche in via confidenziale. Intanto la Procura attende l’esito delle verifiche tecniche della Scientifica e gli accertamenti con le telecamere della videosorveglianza.

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