Don Patriciello sulla sentenza dell’Ue sulla Terra dei Fuochi: “Contro di noi tante calunnie”

Don Maurizio Patriciello

CASERTA – Il primo a esultare per la sentenza è il parroco di Caivano, don Maurizio Patriciello, da sempre in prima linea nelle proteste per la bonifica: “Quante calunnie abbiamo dovuto subire; quante minacce, derisioni, offese. I negazionisti, ignavi, collusi, corrotti, ci infangavano ma siamo andati avanti. Convinti. Vedevamo con i nostri occhi lo scempio delle nostre terre e delle nostre vite”. Gli fa eco il vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna, per il quale “quella della Corte europea dei diritti umani è senz’altro una buona sentenza, ma – precisa – incompleta e tardiva”.
La sentenza “fotografa la grave inefficienza di Vincenzo De Luca nella bonifica delle aree inquinate e nella gestione del ciclo dei rifiuti, nonostante siano trascorsi dieci anni dal suo insediamento a Palazzo Santa Lucia” dichiara Francesco Maria Rubano, deputato di Forza Italia. De Luca ha “ereditato da Antonio Bassolino e dal Partito Democratico il disastro dei milioni di ecoballe, che non è stato ancora capace di smaltire, nonostante le tante promesse e i cronoprogrammi puntualmente disattesi. Ma di suo ci ha messo anche la latitanza rispetto a emergenze come quella dei campi rom, che oggi rappresentano uno dei principali focolai di roghi tossici”.
“Sono anni che lo diciamo in tutte le sedi, insieme alle associazioni, ai comitati e cittadini, che esiste una vera e propria emergenza ambientale – afferma la vicecapogruppo del M5S alla Camera, Carmela Auriemma, membro della Commissione bicamerale di Inchiesta sul ciclo dei rifiuti – L’aumento degli indici tumorali nei nostri territori ne è la prova. Altro elemento preoccupante è l’inquinamento delle falde acquifere, che ho già denunciato nel tavolo tecnico sulla Terra dei Fuochi lo scorso maggio. Per questo in Commissione Ecomafie abbiamo chiesto ed ottenuto l’apertura di un filone di inchiesta specifico sull’inquinamento delle falde acquifere. Questa sentenza riconosce il grande lavoro di cittadini e cittadine, associazioni e comitati che hanno per anni denunciato ciò che succedeva in Terra dei Fuochi e che per anni non sono stati ascoltati”.
“Si tratta di un fenomeno che ha segnato il periodo antecedente alla denuncia del 2013, con diffusione di sversamenti tossici programmati e gestiti dalla criminalità organizzata, come le indagini e le sentenze degli anni successivi hanno accertato. Furono anni di grave inquinamento, segnati dal crescente fenomeno dei roghi tossici”. E’ quanto affermato in una nota da Fulvio Bonavitacola, vice presidente Regione. L’assessore, ricorda “gli importanti interventi di bonifica eseguiti presso i siti ex Resit, Masseria del Pozzo, Novambiente” e precisa che “l’odierna sentenza Cedu ha affrontato il tema dei rifiuti speciali e tossici nel periodo ante 2013”.
Quanto alla gestione del ciclo dei rifiuti urbani, “in questi anni si e’ aperta una fase nuova, riconosciuta anche dalla Commissione europea che ha già’ ridotto di 1/3 la sanzione applicata da una diversa sentenza della Corte di giustizia , che censuro’ la gestione dei rifiuti solidi urbani nel periodo ante 2015”.
“Chiediamo in particolare al governo – dichiara Stefano Graziano, capogruppo del Pd in Commissione Difesa di Montecitorio – di intervenire immediatamente e di chiarire quali azioni intenda intraprendere per affrontare la situazione e arginare i danni”.
“Adesso la Regione acceleri sulle bonifiche e sui risarcimenti ma soprattutto sarebbe necessario e opportuno che il governo nominasse un commissario ad acta per accelerare le procedure”. È quanto affermano il presidente di Sud Protagonista, Salvatore Ronghi, e la consigliera regionale del gruppo Misto Maria Muscarà.
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