CASTELVOLTURNO – Estorsioni, usura e spaccio di droga: sono queste, secondo l’Antimafia, le attività che Nicola Sergio Kader, alias ‘o mastrone, avrebbe gestito in prima persona, fino a poco più di due anni fa, per conto della fazione dei Bidognetti. Quando è stato arrestato,prima nel 2021 e poi nel 2022, il presunto riferimento della cosca dei Casalesi su Litorale ha dovuto cedere questo compito ad altri. E proprio su chi ha ereditato tale mansione ora sono impegnati gli investigatori.
Gli elementi per tracciare queste figure, in realtà, erano emersi già durante l’indagine che ha portato Kader in cella (e recentemente anche alla condanna in Appello) per associazione mafiosa.
Con ‘o mastrone fuori dai giochi, tra chi si sarebbe ritrovato a trattare i business illegali su Castelvolturno, interfacciandosi con gli emissari dei Casalesi, sarebbe stato un suo parente acquisito. Tesi che trova riscontro, affermano gli investigatori, anche in diverse conversazioni, intercettate, tra Vincenzo D’Angelo – ora collaboratore di giusizia – e la moglie Teresa Bidognetti, figlia del boss Francesco.
Questa catena di affari illeciti, che risulterebbe sì indebolita dalle operazioni dell’Antimafia, ma comunque ancora viva, dimostra la perdurante presenza dei Bidognetti e dei loro affari sul Litorale.
Prima che Kader venisse arrestato per la sua ipotizzata adesione ai Bidognetti, era finito nei guai perché accusato di aver minacciato la moglie di Giuseppe Basco – collaboratore di giustizia – affinché ritrattasse le accuse che aveva formulato in relazione a un sequestro di persona (legato al business della droga) subito dal marito.
La scorsa settimana Kader è stato raggiunto da una nuova ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di aver rifornito di droga alcuni spacciatori attivi nella zona di Carinola.
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