SIRACUSA (gt) – Depositato dalla Procura l’audio dell’intercettazione tra Francesco De Carolis, l’imputato, e Paolo Borrometi, il giornalista minacciato. Articoli non graditi: questo l’argomento al centro del processo a carico di De Carolis. Borrometi, direttore de Laspia.it e parte offesa, stando alla tesi della Dda, sarebbe stato autore di scritti non particolarmente apprezzati dall’imputato, accusato di minacce e tentata violenza privata. Entrambi i reati sono aggravati dal metodo mafioso.
Il risultato delle indagini
De Carolis, in base a quanto accertato dalla Direzione distrettuale, avrebbe telefonato a Borrometi dopo alcuni brani vergati dal cronista su fratello Luciano, già condannato per partecipazione alla cosca Bottaro-Attanasio. Il nastro è stato consegnato dal pm Alessandro La Rosa della Dda al collegio del tribunale di Siracusa che sta trattando il processo di primo grado. “Ti vengo a cercare fino a casa e ti massacro”: è una delle frasi che avrebbe riferito l’imputato al direttore del sito Laspia.it. Prima dell’inizio del dibattimento si sono costituti parte civile a processo la Federazione nazionale della Stampa italiana, rappresentata dai legali Francesco Paolo Sisto e Roberto Eustachio Sisto, il Centro Pio La Torre, l’associazione Liberta e l’Ordine dei giornalisti.
Borrometi minacciato anche da altri soggetti
Paolo Borrometi recentemente è stato al centro delle cronache per altre minacce subite dai mafiosi di Pachino, profondo sud siciliano. Da alcune intercettazioni del febbraio scorso sarebbe emerso infatti la volontà della cosca di infliggerli una punizione fisica. “Dobbiamo colpire a quello. Bum, a terra. Devi colpire a questo”. A parlare, per gli inquirenti, era Giuseppe Vizzini. “Succederà l’inferno. Quindi giorni, via, mattanza per tutti”.