Fiumicino: estradato dalla Francia Antonio Delli Paoli, ergastolano del clan Piccolo

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Fiumicino, 14 marzo 2025 – Antonio Delli Paoli, ergastolano e storico esponente del clan Piccolo di Marcianise, è stato estradato oggi dalla Francia. L’operazione, condotta congiuntamente da personale della Polizia di Stato di Caserta, dei Carabinieri di Marcianise e dell’Ufficio Polizia di Frontiera Aerea di Fiumicino, ha visto il ripristino della detenzione per Delli Paoli, che dopo le formalità di rito è stato trasferito alla Casa Circondariale di Viterbo.

L’estradizione fa seguito al Mandato di Arresto Europeo emesso dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Napoli, a causa dell’evasione di Delli Paoli dal carcere di Carinola (CE) lo scorso 30 dicembre 2024. Delli Paoli, detenuto dal 12 febbraio 1994 per omicidio aggravato dal metodo mafioso, non aveva fatto rientro in carcere dopo un permesso premio concesso dal Magistrato di Sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, hanno portato all’individuazione e all’arresto di Delli Paoli il 15 gennaio scorso a Strasburgo, dove aveva organizzato una manifestazione di protesta davanti al Parlamento Europeo. Le informazioni decisive sono state fornite dalle Autorità di Polizia francesi.

Delli Paoli è una figura di spicco del clan Piccolo, alias “Quaqquaroni”, uno dei gruppi criminali facenti parte del clan dei Casalesi, attivo a Marcianise. Per circa vent’anni, dal 1986 al 2007, la zona è stata teatro di una violenta guerra tra il gruppo Belforte, alias “Mazzacane”, e il gruppo Piccolo, per il controllo del territorio. Questa faida, tra la “Nuova Camorra Organizzata” di Raffaele Cutolo e la “Nuova Famiglia”, ha causato decine di omicidi. Delli Paoli, soprannominato “Pullastriello”, si oppose inizialmente al predominio della NCO.

L’omicidio di Salvatore Ruoccio, avvenuto ad Ardea (Roma) il 27 giugno 1990, ha portato alla condanna all’ergastolo di Delli Paoli con sentenza n. 47/92 del 27 maggio 1993 della Corte di Assise di Appello di Roma.

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