CASAL DI PRINCIPE – Bisca clandestina in mano al clan, il dissidio interno ai Bidognetti dopo la decisione di Nicola Pezzella di spostarla da Villa Literno a Casale. Il piano fu bloccato da Gianluca Bidognetti che nel corso di una videochiamata con Nicola Gargiulo avrebbe investito ’u capitone del ruolo di comando. A rivelare il retroscena fu il collaboratore di giustizia Vincenzo D’Angelo che in un interrogatorio reso il due marzo di due anni fa chiarì che Gargiulo era diventato il reggente del clan Bidognetti per decisione di Gianluca Bidognetti. Motivo: il figlio del vecchio boss Francesco Bidognetti in quel periodo non era soddisfatto del ‘lavoro’ di Giosuè Fioretto. Per questo nominò Gargiulo come suo sottoposto nei territori di Parete, Lusciano e Castelvolturno. Il motivo posto alla base delle decisione di evitare il trasferimento della bisca clandestina da Villa Literno a Casald di Principe secondo D’Angelo era dovuto al fatto che la decisione di delocalizzare l’affare, deciso da Nicola Pezzella non era affatto gradito a Gargiulo in quanto il clan Bidognetti con tale trasferimento non avrebbe più riscosso la quota gestionale della stessa bisca. Vincenzo D’Angelo nella sua dichiarazione affermò come “la decisione di Gianlca Bidognetti di nominare Gargiulo come nuovo reggente affiancandolo a Giosuè Fioretto venne presa nel corso di una videochiamata fra Gianluca e Nicola Gargiulo sul telefono di Giovanni Stabile mentre erano a casa di Giuseppe Carrano sita a Chiaiano. Costui è un altro affiliato del clan e si occupa della cassa di Bidognetti Gianluca. Egli in sostanza raccoglieva i soldi del clan e li distribuiva tra i vari affiliati e poteva direttamente risolvere questioni controverse in ambito di droga o di estorsioni per diretta volontà di Gianluca Bdognetti”.