CASERTA – Ad avere un ruolo decisivo potrebbe essere stato il tasso alcolico del 50enne arrestato che ne avrebbe determinato l’alterazione prima e la reazione esagerata poi sfociata nel sangue. Saranno le eventuali indagini tossicologiche a chiarire il punto. Resta l’accoltellamento in sé che ha portato in carcere Rocco Belardo. Il 50enne nel febbraio dello scorso anno fu condannato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate. Nel 2006 fu invece autore di un furto; per quell’episodio fu scarcerato il 29 settembre 2020, avendo espiato l’intera pena. Detto ‘Rocchino’, Belardo non ha insomma avuto fino all’altro ieri sera un comportamento propriamente esemplare nelle sue condotte. Gli agenti della polizia dell’Ufficio Prevenzione generale e soccorso pubblico del commissario Andrea Guida quando sono giunti sul posto hanno avuto contezza della personalità dell’uomo che avevano davanti. Tanto che ha provato a scappare. Che cosa sia scattato l’altro ieri sera che ha fatto sì che Belardo, almeno stando a quanto finora emerso, ha prelevato il coltello che aveva in macchina e lo ha usato per inferire e colpi al malcapitato potrebbe essere chiarito magari da Belardo ai giudici.
Nei fatti per la polizia il quadro indiziario è chiaro: tale in cui ha colpito il ‘rivale’, alla base del collo, quel fendente poteva essere fatale. Per gli agenti dunque è tentato omicidio, così come da loro messo nero su bianco. La prognosi non pesante dei medici ha in qualche modo alleggerito la posizione dell’arrestato ma resta la pericolosità per la vita del ferito del punto in cui il coltello impugnato da Belardo ha colpito. Tra l’altro non risulta al momento che i due prima dell’incontro casuale avessero avuto un precedente alterco. Di certo Belardo era conosciuto alla vittima. “Ho incontrato un conoscente che tutti chiamano Rocchino. Pensava che io fossi lì per picchiarlo e quindi ha iniziato a inveirmi contro” ha dichiarato la vittima agli agenti di polizia che lo hanno ascoltato dopo il ferimento. “Ha iniziato con una frase ingiuriosa mentre mi incamminavo verso la mia abitazione. Mentre lui si insinuava io cercavo di calmarlo e mi incamminavo di nuovo. Poi l’ho visto prendere il coltello dall’auto” ha aggiunto.