LA FOTO. Pestato dal branco in pieno centro. Rotti i denti all’amico intervenuto

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Ferito da una gang a Napoli

NAPOLI – Pestato a sangue dal branco nel centro storico. Accerchiato e malmenato per futili motivi. Ferito al volto in maniera grave: colpito a un occhio e a uno zigomo. Nessuno è riuscito a intervenire. L’unico a soccorrerlo è stato l’amico, che ha avuto la peggio. Il racconto choc della sorella: “Stanotte (ieri per chi legge, ndr) mio fratello è stato vittima di un’aggressione brutale. È stato picchiato da persone senza scrupoli, da vigliacchi che si nascondono dietro la violenza perché non hanno altro. Mio fratello è vivo, ma quello che è successo segna profondamente lui, la nostra famiglia, e chiunque creda ancora nella civiltà, nella giustizia e nel rispetto dell’altro”. La peggio l’ha avuta chi ha avuto il coraggio di intervenire: il suo amico, a cui hanno procurato una frattura alla mandibola e fatto cadere i denti. Sul posto sono intervenute d’urgenza le pattuglie dei carabinieri, che hanno avviato le indagini per identificare gli aggressori. Gli accertamenti partono dalle telecamere di sicurezza.

“Quello che è successo non è solo un atto di violenza contro una persona, ma è un colpo inferto a tutta la nostra comunità, al senso di umanità, di rispetto e di sicurezza che dovrebbe appartenere a ogni cittadino – continua la sorella del ragazzo ferito – chi colpisce nel buio non è forte, è solo vile. Chi usa la forza contro un ragazzo indifeso, senza motivo, dimostra solo debolezza e codardia. A chi ha compiuto questo gesto vile, voglio dire una cosa chiara: non ci farete paura. Non ci piegherete. La vostra violenza non è forza, è miseria. È segno di una debolezza che cerca sfogo nel dolore degli altri. Ma noi siamo più forti, perché abbiamo la coscienza pulita, la solidarietà delle persone perbene e il coraggio di denunciare. Voi non siete Napoli. Napoli è chi si alza ogni mattina per lavorare, chi aiuta il vicino, chi sorride anche nelle difficoltà. Napoli è chi, come mio fratello, non ha fatto del male a nessuno e non meritava questa violenza.

Chiediamo giustizia. Vogliamo che le forze dell’ordine facciano luce su quanto accaduto e che i responsabili paghino per le loro azioni. Vogliamo che i nostri figli, fratelli, amici, parenti vivano senza paura, paura di riuscire a tornare a casa vivi. Ma soprattutto vogliamo che episodi del genere non accadano più. Per nessuno. A chi ha visto e taciuto, chiedo di riflettere”. Secondo la ragazza, il silenzio protegge i colpevoli. Ma parlare, denunciare, significa proteggere tutti: le famiglie, i vostri figli, il futuro della nostra città. “Non permetteremo che la violenza diventi la norma. Chiediamo giustizia. Chiediamo che chi ha aggredito mio fratello venga individuato e punito. Ma soprattutto, chiediamo un cambiamento: culturale, sociale e umano. Perché nessuno debba più subire ciò che ha subito lui.
La violenza non è mai la risposta. L’omertà non è un’opzione. E il silenzio, questa volta, non ci sarà”.

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