SAN FELICE A CANCELLO – Con il suicidio dell’uomo che uccise la moglie cadono anche le pretese risarcitorie della parte civile che si era costituita nel processo civile in nome dei familiari della donna strangolata. Se però il procedimento penale si è estinto resta la possibilità del processo civile in cui in gioco c’è l’affidamento dei figli piccoli della coppia; hanno 5 e 7 anni. Si è impiccato l’altro giorno in carcere dove era rinchiuso dallo scorso ottobre dopo aver ucciso la moglie, strangolandola. La tragedia del suicidio si è consumata nella notte tra martedì e mercledì nel penitenziario. Lulzim Toci, 31 anni, l’ha fatta finita mentre era sotto processo per aver ammazzato a mani nude la moglie, Eleonor Toci, di 24 anni. La sera di mercoledì 9 ottobre l’uomo strangolò la donna in casa.
L’uomo si destò dal sonno e strangolò la moglie nel letto. Poi si alzò e a piedi si recò dal fratello che abita lì vicino. L’omicida si sarebbe recato a casa del fratello dove avrebbe chiesto alla cognata di accompagnarlo in ospedale; la donna però notò delle stranezze nel 30enne e gli chiese se fosse successo qualcosa, quindi effettuò una video-chiamata al cellulare di Eleonor, alla quale rispose il nipote di sei anni, che era intanto rimasto a casa con il fratellino, mentre la madre giaceva morta nel letto. Il piccolo mostrò in videochiamata il corpo della mamma a letto; inorridita, la zia subito allertò i carabinieri. Quando i i militari poco dopo giunsero sul posto trovarono l’uomo all’esterno dell’abitazione. Poi la macabra scoperta.