CARDITO – Un soprannome che richiama un ortaggio tipico della cucina mediterranea, ma che incute timore tra i commercianti dell’area
nord di Napoli. E’ finito in manette Giovanni Cipolletti, 42 anni, noto nel sottobosco criminale come “la Cipolla di Caivano”. Il suo profilo spicca tra i destinatari dell’ordinanza eseguita due giorni fa contro 16 presunti boss e gregari del clan Ullero di Cardito. Un uomo che, secondo le indagini della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, non era soltanto un semplice esattore di pizzo, ma rappresentava un vero e proprio anello di congiunzione tra due potenti organizzazioni criminali operanti sul territorio.
I magistrati hanno ricostruito con precisione il ruolo centrale di Cipolletti nelle estorsioni tra i comuni di Cardito e Crispano, ma soprattutto il suo peso strategico nello scacchiere camorristico locale. L’uomo, infatti, era il punto di riferimento per i summit di camorra, ospitando nella propria abitazione numerosi incontri tra i ras di spicco della zona. Proprio grazie a questa funzione, Cipolletti avrebbe guadagnato la piena fiducia di due boss di primo piano: Francesco Ullero, ras di Cardito, e Antonio Angelino, storico capo clan di Caivano.
La consapevolezza del proprio potere emerge nitidamente da una intercettazione telefonica del novembre 2021, in cui Cipolletti si sfoga con toni decisi: “E quelli mi buttano a terra a me? Io gli porto i soldi, do da mangiare ai carcerati. Se buttano a terra a me, sono scemi, perché non mangiano dopo! I soldi come li porto io non li porta nessuno”. L’affermazione mette in luce il ruolo cruciale che Cipolletti rivestiva nel sistema estorsivo, fungendo da fondamentale collegamento tra la base e i vertici, nonché da fornitore di risorse per i detenuti affiliati alla camorra. Un’altra intercettazione, datata marzo 2022, ribadisce la sua pericolosità e l’indole criminale spregiudicata: “Ma se io esco la mattina è per fare soldi… Comincio Fratta, Cardito, Carditello e Caivano… Scendo la mattina per fare i reati”.
Parole che testimoniano l’attività quotidiana di Cipolletti, impegnato sistematicamente nel controllo del territorio e nella gestione delle attività illecite. A confermare ulteriormente il ruolo di rilievo del 42enne è il collaboratore di giustizia Mariano Vasapollo, ex ras del clan Sautto-Ciccarelli di Caivano, che racconta: “Nel 2021/2022 mentre ero in carcere a Carinola, ho avuto modo di parlare con Cipolletti al telefono, tramite videochiamata, il quale mi disse che si stava occupando delle estorsioni sulla zona di Cardito e Carditello per conto di Ullero”.
Una dichiarazione che sancisce ufficialmente la posizione di Cipolletti come uomo di fiducia di Ullero, incaricato di tenere le redini
di un territorio strategico per le attività criminali. L’ordinanza eseguita ha colpito Francesco Ullero, Rocco Chianese, Giuseppe De Simone, Carmine Polito, Cipolletti, Carlo Ullero, Enzo Mele, Vincenzo Avverso, Luigi Tornatelli, Domenico Iavarone, Dario Capasso, Antonietta Capasso, Antimo Ronga, Nicola Barra, Antonietta Capasso e Gaetano Cimmino. Nel collegio difensivo, tra gli altri, gli avvocati Nel- lo Sgambato e Luigi Marrandino. Gli interrogatori sono in programma per oggi e lunedì.