Cascarino pestato in carcere: il 47enne di Mondragone è detenuto dopo aver travolto Luigi Petrella

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MONDRAGONE – È stato aggredito in carcere Pietro Cascarino. Stando a quanto emerso nelle ultime ore, a malmenarlo sarebbero
stati altri detenuti. Il motivo di questa violenza non è noto e difficilmente si riuscirà a chiarire la matrice dell’ipotizzato pestaggio.
L’episodio si inserisce in un contesto delicato in cui è ripiombato il 47enne mondragonese. A riportare Cascarino dietro le sbarre è stato il tragico incidente verificatosi lo scorso sabato: alla guida di un’automobile, ha travolto e ucciso Luigi Daniele Petrella, 16 anni. Lo schianto è avvenuto in via Padule.

Dopo l’impatto, Cascarino è fuggito. Anziché soccorrere il ragazzo, ha scelto di abbandonare il luogo dell’impatto. In auto con lui c’era
un’altra persona, attualmente indagata a piede libero per favoreggiamento. La fuga del 47enne è durata poco: rintracciato mentre si stava
recando a Perugia, resosi conto che non c’era più nulla da fare, che era braccato, Cascarino è tornato indietro. A Mondragone è stato arrestato dai carabinieri del Reparto territoriale. Nel corso dell’udienza di convalida, il Tribunale di S. Maria Capua Vetere ha confermato l’arresto e la sua permanenza in carcere, contestandogli il reato di omicidio volontario. Accusa grave, che va oltre il semplice incidente dall’esito tragico.

L’indagato ha fornito una versione diversa: ha raccontato al giudice di essere stato superato sulla destra e, sterzando, di aver urtato la moto
su cui viaggiava il giovane. In città si è creato un clima pesante, con insulti rivolti all’indagato, ritenuto colpevole di aver spezzato una vita innocente, e anche al suo legale (ignorando il diritto di difesa che va garantito ad ogni cittadino). Nelle scorse ore si era registrato anche un incendio nell’abitazione di Cascarino (è fratello del collaboratore di giustizia Giovanni, appartenente alla famiglia dei cosiddetti ‘Scupatur’).
In un primo momento si era parlato di un incendio doloso, ma secondo quanto riferito dagli investigatori, si sarebbe trattato di un corto circuito.

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