CASERTA – In una coalizione progressista, a guida pentastellata, Giovanni Zannini, ora, non avrebbe vita facile. La sua candidatura, nonostante la mole imponente di voti che muove, non sarebbe scontata. E così, anche senza Vincenzo De Luca (che – salvo colpi di scena – raggiungerà un’intesa con Schlein e resterà nel centrosinistra), dovrà prendere altre strade per provare a riconfermarsi nel consiglio regionale. E queste altre strade lo stanno portando, sempre con più spinta, in Forza Italia.

L’indagine per corruzione, ancora in corso, che lo vede coinvolto (rispetto alla quale è da considerare innocente fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile), rappresenta una nota negativa agli occhi del centrosinistra, e ora che alla guida della compagine non c’è più il duo De Luca-Fulvio Bonavitacola, in tanti gli sbarrerebbero la via. E così ha trovato il piano B.
Come già detto in altre occasioni, il fatto che Giorgio Magliocca, anche lui indagato per corruzione, abbia preferito farsi (per ora) da parte, lasciando, qualche settimana dopo aver subito le perquisizioni disposte dalla Procura (lo scorso ottobre), gli incarichi amministrativi che aveva (presidente della Provincia di Caserta e sindaco di Pignataro Maggiore), ha inevitabilmente aiutato Zannini ad avvicinarsi a Forza Italia (anche grazie al parlamentare napoletano Francesco Silvestro).
Insomma, sfruttando il vuoto lasciato da Magliocca (anche lui, logicamente, da considerare innocente fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile), Zannini si sta ritrovando nel partito berlusconiano non solo come potenziale singolo candidato, ma, di fatto, come co-allestitore della lista casertana. Ha numeri sufficienti non soltanto per provare ad essere eletto, ma anche per decidere chi farà secondo nella compagine. E questa sua capacità la sta giocando per garantirsi anche altro in Forza Italia. Cosa? La successiva candidatura al Parlamento.
Andiamo con ordine. Da diversi giorni, Zannini sta girando per la provincia casertana in accoppiata con Amelia Forte, ginecologa, vicina a Martusciello. Per quale ragione? La Forte dovrebbe essere candidata alle Regionali in Fi, e il suo obiettivo è riuscire a piazzarsi dietro a Zannini. E il mondragonese farà in modo che lo sia, perché i vertici del partito, dato che vorranno garantire alla Forte l’ingresso in Regione, manterranno la promessa che a Zannini avrebbero fatto qualche tempo fa. Quale? Quella di candidarlo – appunto – al Parlamento. Insomma, lui andrebbe a Roma e la Forte si ritroverebbe nell’aula del centro direzione di Napoli.
Il mondragonese, quindi, farà di tutto per far arrivare la Forte seconda nella lista (è il suo pass per la Capitale). Questa operazione, logicamente, ha avuto delle conseguenze. Quali? Sta ostacolando l’eventuale candidatura in Fi di Lucrezia Cicia, con alle spalle un passato da consigliera comunale a Caserta e da moglie dell’imprenditore Luserta (a cui Zannini pure è vicino). Il mondragonese aveva pensato a lei come spalla in Forza Italia, ma tale operazione creerebbe problemi alla Forte e così sembra ormai intenzionato a desistere dal portare a termine l’operazione Cicia (che potrebbe virare su Fratelli d’Italia).
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