Mondiale per club con sorpresa, vince il Chelsea. Il PSG cade sotto i colpi dei Blues

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Il Chelsea festeggia conto il PSG

MILANO – Il primo Mondiale per Club nel nuovo formato parla inglese, e lo fa con tono autoritario. Il Chelsea sorprende tutti e alza il trofeo battendo con un netto 3-0 il favoritissimo Paris Saint-Germain, fresco campione d’Europa. Un trionfo targato Enzo Maresca, che mette la firma sulla prima impresa internazionale della sua giovane carriera da allenatore. Teatro dell’evento, il maestoso MetLife Stadium del
New Jersey, gremito per l’occasione e con una presenza d’eccezione sugli spalti: il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. La finale dura poco più di un tempo. A indirizzarla, nel modo più deciso, ci pensa Cole Palmer, autentico mattatore della serata. Il talento inglese apre le marcature al 22’, sfruttando un errore in uscita della difesa parigina. Otto minuti più tardi raddoppia, con un destro secco dal limite
che non lascia scampo a Donnarumma. Il Psg, frastornato e incapace di reagire, crolla definitivamente al 43’, quando Palmer si trasforma in uomo-assist e serve a Joao Pedro il pallone del 3-0.

La partita, di fatto, finisce lì. Nella ripresa, il Chelsea controlla e il PSG si spegne definitivamente, complici nervosismo e frustrazione. I parigini restano in dieci uomini nei minuti finali per l’espulsione di Joao Neves, protagonista di un fallo a centrocampo che fa esplodere una vera e propria rissa. Scene poco edificanti con diverse panchine coinvolte e tensioni palpabili anche tra i tecnici: Luis Enrique, visibilmente
alterato, si lascia trascinare nella mischia, finendo anch’egli sotto la lente della terna arbitrale. Per Maresca, subentrato da poche settimane sulla panchina dei Blues, si tratta del miglior avvio possibile. Dopo una stagione di transizione, il Chelsea ritrova una dimensione internazionale che mancava dai tempi del trionfo in Champions League del 2021. La nuova edizione del Mondiale per Club — ridisegnata per ospitare più squadre e attrarre un pubblico globale — consegna così ai londinesi un titolo storico, che restituisce entusiasmo ai tifosi e legittima le ambizioni del nuovo corso tecnico.

Delusione invece cocente per il PSG, arrivato a questa finale da netto favorito dopo aver vinto la Champions League lo scorso maggio. La squadra di Luis Enrique, già accusata di eccessiva discontinuità in patria, fallisce clamorosamente l’appuntamento con la storia, mostrando fragilità che sembravano superate. Il tecnico spagnolo dovrà ora ricompattare un gruppo che, nonostante il grande potenziale, si è reso protagonista di una domenica da dimenticare in fretta. La stagione del Psg resta straordinaria, ma con una delusione difficile da digerire.

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