NAPOLI – I Mazzarella a rischio scissione. Secondo le indagini della squadra mobile, tutto è cambiato dopo gli arresti di Michele Mazzarella, Salvatore Barile e Ciro Mazzarella nel dicembre 2022. C’è stato un vuoto di potere, che i vertici hanno provato a colmare subito. Da qui la scelta di affidare la gestione nel centro storico a Luciano Barattolo, cugino di Michele Mazzarella. Ma non tutto è andato per il verso giusto. Sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti, ci sono state due rivolte interne che hanno frammentato il gruppo dei Mazzarella nei vicoli. Va detto subito, non si tratta di faide, ma di forti dissapori, che hanno rischiato di degenerare in scissioni. Ma andiamo con ordine. I dettagli sono nell’ultima ordinanza cautelare che a luglio ha portato agli arresti 25 persone (va aggiunto che Barile e Ciro Mazzarella sono estranei a questa inchiesta).
Nel provvedimento gli inquirenti ripercorrono le tensioni nel clan. I primi a insorgere contro la nuova gestione sono stati i
Caldarelli del rione Case Nuove, in contrasto aperto con le quote pretese dai venditori di merce contraffatta alla Maddalena. In totale disaccordo. Lo rivelano le intercettazioni telefoniche. I secondi ad alzare le barricate sono stati i Buonerba, a cui è stata affidata la gestione di San Giovanni a Carbonara e di via Oronzio Costa. I Buonerba hanno paventato apertamente una scissione dai Mazzarella, appena tornano liberi personaggi di primo piano di via Oronzio Costa.
Al momento non hanno una copertura militare capace di fronteggiare le ‘batterie’ dei Mazzarella: rischierebbero l’accerchiamento nei vicoli. Eduardo Buonerba avrebbe discusso più volte con gli altri dei dissapori con Luciano Barattolo. Alcuni gli avevano replicato a muso duro: i Buonerba la scelta l’hanno fatta ed è quella di seguire i Mazzarella. Come dire: non ci sono i margini per una presa di posizione netta, dal momento che si parla di ‘famiglia’ e di sistema’. Le zone contese, quelle dove sono emersi i dissapori, sono Forcella, i Quartieri Spagnoli e via Oronzio Costa. Non è tutto. Sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti, le frizioni tra i Buonerba e il clan Mazzarella, ha finito per dividere la stessa famiglia Buonerba: una parte era contraria alla catena di comando e ne rivendicava la posizione, un’altra era rimasta più allineata e vi cina ai Mazzarella. Non è semplice gestire una situazione, che può esplodere da un momento all’altro. Una frattura tra i Buonerba, i Caldarelli e i Mazzarella sarebbe insanabile.