VILLA DI BRIANO – Quattro persone sono finite nel mirino della giustizia per la presunta emissione di false polizze fideiussorie a garanzia di appalti pubblici. L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Roma, ha portato al sequestro di beni per un valore di 2 milioni e 800mila euro. Gli indagati, residenti tra Caserta, Mugnano e Villa di Briano, secondo le accuse facevano sottoscrivere polizze fideiussorie fasulle: a fronte di garanzie dichiarate di 300mila euro, venivano versati solo 4mila euro, ben al di sotto delle cifre legali, che si aggirano intorno ai 40mila euro. Gli imprenditori edili interessati agli appalti pubblici trovavano conveniente la proposta, senza sapere che i documenti presentati, recanti persino il logo del Ministero, erano falsi. Le operazioni, condotte dalle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Roma (colonnello Daniele Corradini, tenente colonnello Graziano Rubino) con la collaborazione dei comandi di Napoli e Caserta, hanno portato all’esecuzione di misure cautelari personali. Tra i quattro soggetti coinvolti, uno è finito in carcere, uno agli arresti domiciliari e due hanno l’obbli go di presentazione alla polizia giudiziaria. Altri sei sono indagati a piede libero. L’inchiesta trae origine da una denuncia dei funzionari del Ministero delle Imprese e del Made in Italy ed è stata condotta dal terzo Nucleo Operativo Metropolitano della guardia di finanza. Gli investigatori hanno ricostruito l’esistenza di un’associazione per delinquere, attiva attraverso una società di mutuo soccorso e 15 società satellite, finalizzata a emettere falsa documentazione per garantire procedure di appalti pubblici presso enti locali e società a capitale pubblico.
Il modus operandi della presunta organizzazione avrebbe portato alla realizzazione di oltre 50 truffe, con polizze fideiussorie false per un valore complessivo di oltre 25 milioni di euro. Gli illeciti guadagni del sodalizio, composto in totale da dieci persone, sono stati stimati in oltre 2,8 milioni di euro, somma già sottoposta a sequestro nelle settimane scorse. Le misure cautelari, disposte nella fase delle indagini preliminari, non pregiudicano la presunzione di innocenza degli indagati, che resta valida fino a sentenza definitiva. L’operazione rientra
nel più ampio impegno della Guardia di Finanza a tutela della legalità e della correttezza nel settore degli appalti pubblici, con l’obiettivo di
proteggere le imprese oneste e prevenire infiltrazioni criminali nell’economia nazionale. Stando a quanto emerso dalle indagini gli imprenditori edili che accettavano la proposta fideiussoria erano all’oscuro della irregolarità della documentazione tanto che molti di loro, in tutta Italia, hanno iniziato poi a denunciare. Per la Procura di Roma che ha coordinato le indagini, gli imprenditori sarebbero vittime del sistema messo in piedi dalla presunta organizzazione criminale.