NAPOLI – Un duro colpo per il patrimonio dei Bosti. I giudici hanno disposto una confisca da 16 milioni di euro e una condanna per Patrizio Bosti, indicato ai vertici del clan Contini, inserito nel cartello dell’Alleanza di Secondigliano. La decisione ieri del gup Federica Villano: gli ha inflitto 14 anni di reclusione, come al figlio Ettore Bosti. Il processo si è concluso ieri. Imputata anche la figlia, Flora Bosti, condanna a sei anni di reclusione. Flora rispondeva di partecipazione alla autoriciclaggio per l’associazione a delinquere di tipo mafioso guidata dal padre, accusa che è stata riqualificata in ricettazione aggravata. Adesso si attendono le motivazioni della sentenza. Ma ci vorranno sessanta giorni.
Non è tutto. Luca Esposito, marito di Flora Bosti è stato condannato a due anni e otto mesi di reclusione. Rappresentato in giudizio dagli avvocati Nicola Pomponio e Fabio Segreti: Esposito è stato assolto dall’accusa di associazione a delinquere di tipo mafioso ed è stata esclusa l’aggravante mafiosa per l’accusa di autoriciclaggio. In sostanza è stato condannato per autoriciclaggio non aggravato.
Il ‘tesoretto’ (contanti, orologi e gioielli) fu sequestrato dalle forze dell’ordine in una sorta di caveau scoperto nell’abitazione di Luca Esposito. Gli investigatori fanno sapere che sono stati confiscati beni per un totale di 16 milioni di euro. Auto, società, 4 milioni di euro in contanti e una serie di orologi di lusso (tra cui un Patek Philippe da 370mila euro) e gioielli, come una collana con diamante da 120mila euro, per complessivi 16 milioni di euro. Il collegio difensivo degli imputati figurano gli avvocati Leopoldo Perone e Mauro Valentino, che hanno difeso Patrizio Bosti; Andrea Imperato e Domenico Dello Iacono per Ettore Bosti. Flora Bosti è stata difesa dall’avvocato Domenico
Dello Iacono e dalla collega Elisabetta Valentino.
