Lo Stato dichiara guerra a roghi e discariche abusive. Summit di ministri, prefetti ed esperti a Caserta

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Riunione in Prefettura a Caserta con il Prefetto Lucia Volpe

CASERTA – Gli occhi dell’Italia sulla Campania. La Terra dei Fuochi torna al centro dell’agenda politica con un nuovo piano straordinario, sul modello già sperimentato a Caivano. È questo il tema del vertice convocato per oggi, alle ore 16.30, presso la Prefettura di Caserta, per fare il punto sui risultati ottenuti dopo l’approvazione del decreto-legge dello scorso luglio e per definire le prossime azioni di bonifica e di sostegno alle comunità locali. L’incontro, annunciato da Palazzo Chigi, vedrà la partecipazione del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, del ministro della Salute Orazio Schillaci e della viceministra dell’Ambiente Vannia Gava.

Saranno presenti anche i vertici delle forze dell’ordine, il commissario straordinario per gli interventi infrastrutturali Fabio Ciciliano, il
commissario per la bonifica delle aree inquinate Giuseppe Vadalà, il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, i prefetti di Napoli e Caserta Michele Di Bari e Lucia Volpe e il capo della Polizia Vittorio Pisani. Attesa inoltre la presenza della Chiesa campana, con il vescovo di
Aversa Angelo Spinillo, che da anni accompagna la denuncia dei crimini ambientali. Proprio lui, lo scorso aprile, ha consegnato un dossier
di 270 pagine al commissario Vadalà e alla Prefettura di Napoli, denunciando la gravità della situazione nella sua diocesi e ribadendo la necessità di interventi urgenti.

Alla vigilia del vertice, dal mondo medico e accademico è arrivata una forte sollecitazione: “Subito i dati sanitari”. In una nota indirizzata
ai commissari, ai prefetti e ai rappresentanti ecclesiastici, Isde – Medici per l’Ambiente e la Sbarro Foundation hanno chiesto la pubblicazione immediata di informazioni aggiornate sull’inquinamento e sugli effetti sanitari nella Terra dei Fuochi. Il documento porta la firma di Antonio
Marfella, Gaetano Rivezzi, Luigi Costanzo, Luigi Montano e Antonio Giordano, che sottolineano come, nonostante i legami ormai riconosciuti tra lo smaltimento illecito e le contaminazioni biologiche umane, manchino ancora dati ufficiali omogenei e completi.

In particolare, denunciano l’assenza di informazioni relative alla contaminazione delle matrici umane, suddivise per distretto sanitario, basate sui sette registri tumori campani. Il dramma della Terra dei Fuochi, che si estende tra le province di Napoli e Caserta, è noto da oltre trent’anni. Roghi tossici, interramenti illegali di rifiuti industriali e discariche abusive hanno lasciato una ferita profonda, che si riflette nei dati epidemiologici. Secondo lo studio

“Sentieri” dell’Istituto Superiore di Sanità, la popolazione residente presenta eccessi di mortalità e ospedalizzazione per diverse patologie, anche pediatriche. “L’ambiente malato non cambia il nostro Dna, ma ne modifica l’espressione”, ha ricordato Alessandro Miani, presidente della Società italiana di medicina ambientale. “Se invece l’ambiente è sano, può dare un credito di benessere alle nuove generazioni.
Rendere l’ambiente sano di- venta quindi la prima vera medicina di prevenzione”. Il Governo punta ora a replicare nella Terra dei Fuochi il
modello Caivano: più controlli sul territorio, bonifiche mirate, sostegno concreto alle comunità e una collaborazione più stretta tra istituzioni, forze dell’ordine e magistratura. Il vertice di oggi sarà decisivo non solo per verificare quanto fatto finora, ma soprattutto per tracciare nuove strategie contro un’emergenza che non è più rinviabile.

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