Una targa per Maimone, ammazzato a 18 anni. Il padre ai giovani: “Abbandonate le armi”

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Gaetano Manfredi ed Antonio Maimone

NAPOLI – Svelata la targa in memoria di Francesco Pio Maimone, il pizzaiolo vittima innocente, ucciso a 18 anni la sera del 19 marzo 2023 sul lungomare per un colpo di pistola durante una rissa per futili motivi tra due gruppi di ragazzi poco distanti. Lui era estraneo alla lite. Seduto a un tavolino poco più avanti. L’appello del padre Antonio Maimone arriva dritto ai giovani: “Lasciate le armi e godetevi la vita e la libertà”. Ieri mattina la città ha reso omaggio al figlio, con l’inaugurazione di una targa commemorativa al molo Luise, in via Francesco Caracciolo.

I ragazzi oggi sono abbandonati a loro stessi e serve fare qualcosa subito – racconta Antonio Maimone – la violenza giovanile dilaga in
tutta la città”
.

Qual è la situazione oggi a Napoli?

“A 15 anni guidano moto di grossa cilindrata, sfoggiano collane d’oro e tatuaggi. I genitori sono entusiasti per la spavalderia. La situazione è sempre più critica”.

Quale il problema principale?

“Questi giovani non vengono guidati da nessuno. Mancano aree idonee, dove possano essere monitorati. Restano in strada dalla mattina alla sera e qui frequentano persone sbagliate. Sono troppo giovani per fare scelte giuste. Si lasciano coinvolgere. Oggi è tutto facile. Un ragazzo vede sui social un altro con l’auto di lusso e fa di tutto per imitarlo”.

Qual è la soluzione al fenomeno dilagante della violenza giovanile?

“Dovrebbero essere seguiti. Servono spazi dove poter crescere. Non va bene la strada. Qui iniziano liti furibonde per futili motivi. Tra l’altro hanno spesso atteggiamenti aggressivi e temperamenti eccessivi, troppo accelerati. Servono nuovi spazi dove poter crescere con principi sani. Oggi invece molti vivono disagi sociali e la mancanza di lavoro. I genitori non li seguono e sono abbandonati a loro stessi”.

Cosa intende per spazi sociali?

“Penso a un corso sociale, attività organizzate dal Comune, dai ser vizi sociali, per dare una opportunità di inserimento e lavorativa a questi giovani. Così possono crescere con idee diverse”.

Dove avverte di più questa esigenza?

“In tutti i quartieri, ma soprattutto nelle aree popolari, dove ci sono grandi sacche di degrado sociale”.

Molti ragazzi decidono di lasciare Napoli.

“Sì, vero. Oggi il miglior amico di mio figlio ha deciso a 19 anni di andarsene per i problemi del quartiere. Andrà in Svizzera per sperare in un futuro migliore. Anche lui ha fatto il corso per pizzaioli come Francesco Pio”.

Cosa spera per il futuro?

“Che non accadano più tragedie così. Ma poi chiudiamo il telefono e ci troviamo a fare i conti con la realtà. Vediamo che molte zone della movida sono ancora pericolose. Spero che i ragazzi vedano la targa di mio figlio a Mergellina e capiscano che una strada diversa sia possibile”.

A margine il sindaco Gaetano Manfredi, è intervenuto sottolineando l’importanza della memoria e della lotta alla violenza giovanile: “Oggi viviamo una deriva di una violenza giovanile spesso immotivata e quindi dobbiamo lavorare non solo sulla repressione, ma anche sull’educa
zione”
.

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