CESA – Una massiccia presenza di carabinieri ha svegliato ieri mattina il piccolo comune atellano. I militari del Reparto di Aversa hanno eseguito diverse perquisizioni su disposizione della Direzione distrettuale antimafia di Napoli. L’operazione, su cui vige il massimo riserbo investigativo, vede tra i protagonisti anche Amedeo Mazzara (nella foto), nome storico della criminalità locale. Tra gli obiettivi dei controlli figurano abitazioni di persone legate al territorio, compresa quella di un docente in servizio ad Aversa.
Secondo le prime ricostruzioni, l’attività sarebbe finalizzata a ricostruire eventuali attività criminali riconducibili alla criminalità organizzata atellana, nella quale Mazzara – nonostante l’età avanzata – potrebbe ancora avere un ruolo.
Settantacinquenne, Mazzara è una figura di lungo corso della camorra casalese. Già vicino al gruppo di Antonio Bardellino, ha consolidato negli anni rapporti con Francesco Schiavone Sandokan, arrivando a fondare una cosca familiare con i fratelli Nicola e Giovanni. Una carriera criminale segnata da condanne pesanti per associazione mafiosa, estorsioni e violazioni alle leggi sulle armi. Negli anni più recenti, la sua posizione è stata al centro di procedimenti di rilievo: la Cassazione gli ha ridotto da 20 a 9 anni una condanna definitiva, e sempre i giudici di legittimità hanno disposto (era la primavera dell’anno scorso) un nuovo giudizio sulla richiesta di carcere duro, accogliendo i ricorsi della difesa.
Nonostante abbia dichiarato di essersi dissociato dal clan, il suo nome continua a comparire nei fascicoli giudiziari e nelle inchieste della Dda, come dimostra l’ultima ondata di perquisizioni. Logicamente Mazzara, in relazione alle nuove contestazioni della Dda, è da considerare innocente fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile.
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