Le fragilità di Sinner. L’inseguimento ad Alcaraz si complica con il ritiro a Shanghai

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Jannik Sinner of Italy returns a forehand shot to Alex De Minaur of Australia during the men's singles semifinal match for the China Open tennis tournament, in Beijing, China, Tuesday, Sept. 30, 2025. (AP Photo/Mahesh Kumar A.) Associated Press / LaPresse Only italy and spain

ROMA – La fragilità del numero due. Da chi ha vinto (come Rune o Djokovic) a chi ha perso (Fritz, Atmane o Khachanov), l’opinione sulle condizioni ambientali del Masters 1000 di Shanghai è unanime: giocare con temperature così alte e un tasso di umidità intorno al 90 per cento è impresa proibitiva. Ma al di là del caldo asfissiante e un meteo ostile, il forfait di Jannik Sinner finisce per porre degli interrogativi sulla tenuta fisica dell’altoatesino, costretto al ritiro per crampi domenica nella sfida contro Tallon Griekspoor agli ottavi. Non è la prima volta che l’ex numero uno alza bandiera bianca, dalle vesciche (a Vienna nel 2020) ai problemi al ginocchio (Roland Garros 2022) passando per il virus intestinale che lo costrinse questa estate alla resa nella finale di Cincinnati contro Carlos Alcaraz, iniziano ad essere ormai diversi
i black out dell’azzurro. Anche a Pechino, neanche una settimana fa, ha manifestato problemi all’apparato digerente (dissenteria come lui stesso ha ammesso) ma andando a ritroso in questo 2025 che sta entrando nella fase conclusiva non si possono dimenticare i problemi
respiratori lamentati a Melbourne con tanto di calo di pressione e intervento del fisioterapista.

I tifosi del campione ricordano anche il quarto di finale contro Medvedev 2024 a Wimbledon: bianco in volto, chiese un medical time-out lamentando capogiri prima di uscire dal campo. Come dice il 38enne Djokovic “le condizioni qui a Shanghai sono estreme ma giochiamo tutti
alla pari e dobbiamo imparare a capire cosa dice il nostro corpo”. Ed è su questo aspetto che Jannik sta lavorando per raggiungere una sempre maggiore costanza di rendimento. Sotto la lente c’è soprattutto un calendario fitto ed esasperato con tornei fisicamente complicati
per via delle condizioni meteo che si uniscono ad un gioco sempre più dispendioso che richiede una maggiore intensità fisica e un maggior
consumo energetico rispetto al passato. Nemmeno Alcaraz regge a ritmi altissimi e ormai è indispensabile gestirsi. Lo stesso Carlos, alle prese con alcuni problemi fisici, non a caso ha deciso di non disputare il torneo di Shanghai (“devo recupero ed è questa la decisione
migliore da prendere”) lasciando sul terreno punti che potrebbero essere utili per garantirsi la permanenza in vetta al ranking. Proprio in quest’ottica il forfait di Sinner vede allontanarsi la chance di riprendersi lo scettro del numero 1 ma non tutto è perduto. Sinner, infatti, ha perso al terzo turno al Ma- sters 1000 di Shanghai, dove aveva conquistato il titolo nel 2024, dopo la vittoria a Pechino. Dunque chiuderà il torneo con 10.000 punti in classifica. Alcaraz, che non ha giocato a Shanghai, resta numero 1. Lo spagnolo perderà 200 punti, quelli
ottenuti a Shanghai nel 2024, e arri- verà a 11.340. Sinner al momento è iscritto a Vienna e al Masters 1000 di Parigi (27 ottobre-2 novembre).

Alcaraz non è iscritto a nessuno dei prossimi ATP 500, Basilea e Vienna, e dovrebbe rientrare solo a Parigi. Jannik dunque potrà tornare numero 1 se vincerà Vienna e Parigi, a patto che Alcaraz non arrivi oltre i quarti. Oppure arrivando in finale a Vienna e vincendo Parigi, a patto che Alcaraz perda prima degli ottavi di finale. In ogni caso domenica 9 novembre, nella classifica aggiornata prima dell’inizio delle Nitto
Atp Finals, verranno decurtati i punti vinti a Torino nel 2024: 1500 a Jannik, primo italiano campione nella storia del torneo; 200 al murciano. Alcaraz ha comunque la certezza di iniziare le Nitto Atp Finals da numero 1. E Sinner conserva la possibilità di arrivare a contendere allo spagnolo il posto di numero 1 di fine stagione alla Inalpi Arena.

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