NAPOLI – Ex candidata alla presidenza della Regione con il Movimento 5 Stelle, Valeria Ciarambino, vicepresidente del consiglio regionale, che da alcuni anni ha lasciato i pentastellati, si ricandida con i socialisti. Resterà nel campo largo e ritroverà il vecchio amico Roberto Fico. Nella sua intervista a ‘Cronache’, la consigliera regionale spiega i motivi della sua scelta.
Dopo questa legislatura da vicepresidente dell’assemblea regionale e l’addio quasi quattro anni fa al Movimento 5 Stelle, si ricandida con un nuovo partito. Perché i socialisti?
“Perché c’è più che mai bisogno di chi dia voce ai più fragili, di chi difenda la dignità dei lavoratori, di chi lotti contro le disuguaglianze. E lo faccia mettendo al centro la competenza, prediligendo le soluzioni serie e possibili agli slogan. E’ questo il progetto politico che il segretario nazionale Enzo Maraio sta costruendo da tempo, e nel quale mi ritrovo. Sono rimasta in questi anni a lavorare a testa bassa senza aderire ad alcuna forza politica perché non amo il “turismo partitico”, i continui cambi di casacca per mera convenienza. Oggi finalmente mi sento a casa nella lista Avanti Campania, in quella che per me non è un’operazione elettorale dal respiro corto, ma l’inizio di un lungo cammino insieme che ci porterà lontano”.
Cosa risponde a chi contesta la sua candidatura nel Psi?
“Ho scelto finora di non rispondere alle polemiche di bassa lega in cui sono stata tirata dentro mio malgrado, ma non accetto di essere usata come pretesto per nascondere la debolezza politica di quanti si sono sentiti finora padroni di un partito, piuttosto che al servizio di un progetto da far crescere. Se la mia adesione al Psi sta suscitando in alcuni tanto sconquasso, al punto da annunciare dimissioni, non è certamente per nobili ragioni ideali, ma perché evidentemente mi temono. Sfido chiunque a trovare argomenti nel mio lavoro di questi 10 anni che confliggano con i valori incarnati dal Partito Socialista. Non li troverete perché semplicemente non ci sono. Perché la difesa strenua della sanità pubblica, la mia vicinanza agli ultimi e ai disabili, l’attenzione costante al mondo del lavoro che con la mia proroga delle graduatorie ci ha consentito di assumere tanti giovani nella PA regionale, le mie posizioni contro l’autonomia differenziata e lo scippo delle risorse al Sud cos’altro sono se non le battaglie che il Partito Socialista conduce da tempo? Alla comunità socialista dico che io sono una donna di squadra che ama costruire e non distruggere, e che metto a disposizione del progetto i miei 10 anni nelle istituzioni campane”.
Cosa pensa della candidatura di Roberto Fico e come sarà stare di nuovo dalla stessa parte di quel Movimento che ha deciso di lasciare?
“Io sono rimasta sempre dalla stessa parte e ho custodito i valori e gli obiettivi di sempre: lavorare con onestà anteponendo a tutto il bene comune e provando a migliorare la vita del- la mia gente. Io starò sempre dalla parte del popolo, di chi lotta per il lavoro e il diritto alla salute, di chi difende la Campania con le unghie e coi denti. In un momento complicato del mondo e del nostro Paese, in cui la pace, i diritti acquisiti e la stessa democrazia sono messi in discussione, è necessario che la coalizione di centrosinistra anteponga i valori che ci uniscono alle differenze. Roberto lo conosco da 15 anni e sono certa che saprà farsi garante di questo percorso, insieme a tutti noi”.
Un tema chiave in questa fase all’interno della coalizione di centrosinistra è: discontinuità rispetto a De Luca o continuità con l’azione amministrativa di questi cinque anni. Lei da che parte sta?
“In questi 10 anni in Campania è stato fatto tanto, e oggi la reputazione della regione a livello nazionale e internazionale è migliorata moltissimo. Questa credibilità è un volano importante per attrarre investimenti e continuare a far crescere la nostra terra. Al di là delle differenze tra gli interpreti, che sono innegabili, mi aspetto che si ponga il bene della Campania davanti a tutto e che si possa continuare il lavoro intrapreso e fare ancora di più”.
Altre due questioni che creano dibattito nel centrosinistra sono quelle relative a termovalorizzatore di Acerra e sostegno alle famiglie in difficoltà in stile Reddito di cittadinanza, qual è la sua idea?
“Mi pare scontato che oggi la dismissione del termovalorizzatore non sia una soluzione percorribile, e lo stesso Fico ha voluto chiarirlo. Non solo rischieremmo una nuova emergenza rifiuti, ma si riaprirebbe la procedura di infrazione europea con multe plurimilionarie. Occorre certamente potenziare la raccolta differenziata e continuare a formare i cittadini al rispetto dell’ambiente. Sulle politiche sociali a sostegno delle famiglie, in questi anni ho lavorato su input della Conferenza episcopale campana a una legge che ha introdotto il welfare familiare e agevolazioni per i nuovi nati, provando a contrastare il drammatico calo delle nascite. Ulteriori strumenti di sostegno al reddito saranno certamente utili, viste le cifre della povertà nella nostra regione, ma la vera sfida sarà integrarli con politiche attive del lavoro, dalla formazione alla collocazione nel mondo lavorativo”.
Su quali temi punterà in campagna elettorale, quali sono le priorità per la Campania?
“Quelli che hanno già contraddistinto tutto il mio lavoro negli ultimi cinque anni: anzitutto il diritto alla salute, che è il primo diritto da garantire a tutti, ma anche la creazione di opportunità perché i nostri figli non siano costretti a emigrare, l’approvazione di una legge sui caregiver che ho depositato da tempo, perché a chi rinuncia alla propria vita lavorativa per assistere un familiare disabile va data dignità. E poi continuerò a battermi per aiutare tantissimi idonei che hanno superato un concorso ad entrare nella pubblica amministrazione”.
Lei è molto attenta ad alcune vertenze chiave che riguardano la sua Pomigliano d’Arco. Che idea si è fatta delle situazioni che riguardano Stellantis e Trasnova?
“Che il Governo nazionale è lontano anni luce dalla realtà dei fatti. Elkann andò in Parlamento e illustrò tutti i suoi buoni propositi: oggi a Pomigliano si ricorre agli ammortizzatori sociali. Su Trasnova ancora peggio: tavolo al ministero disertato da Stellantis e a fine anno i lavoratori come regalo di Natale riceveranno la lettera di licenziamento se non si troverà una soluzione”.