NOMI E FOTO. Truffe telefoniche agli anziani: 10 arresti tra Giugliano e Mugnano. Rubavano i codici delle carte di credito

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Gennaro Accurso, Salvatore Cacace, Salvatore Cataldo e Michele Della Rotonda

GIUGLIANO – Una vera e propria organizzazione specializzata in truffe bancarie ai danni di cittadini, in particolare anziani, è stata sgominata dai carabinieri. L’operazione, condotta sotto il coordinamento della Procura di Napoli Nord (sostituto procuratore cesare Sirignano), ha portato all’arresto di 10 indagati, di cui nove in carcere e uno agli arresti domiciliari. A finire nei guai sono stati Gennaro Accurso, 48enne, Salvatore Cacace, 33enne, Salvatore Cataldo, 47enne, Michele Della Rotonda, 43enne, Simona Palumbo, 45enne, Raffaele Ranucci (ai domiciliari), 37enne, i gemelli Maichol e Nicolas Sarnacchiaro, 25enni, Salvatore Simonetti, 37enne e Amalia Spadaro, 33enne. Sono di Napoli, Giugliano, Mugnano e Sant’Antimo. (IN CALCE ALL’ARTICOLO TUTTE LE FOTO E I PROVVEDIMENTI)

I reati contestati a vario titolo sono pesanti: associazione per delinquere, truffa, ricettazione e indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento. Al centro dell’attività criminale la tecnica dello spoofing, un raggiro telefonico sempre più diffuso, in cui il truffatore si finge operatore della banca della vittima, carpendo dati sensibili con abilità e freddezza.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i componenti della banda acquisivano le informazioni personali dal dark web, contattavano le vittime telefonicamente e, fingendosi dipendenti del loro istituto di credito, le convincevano a fornire dati bancari, numeri di carta, codici Pin e Otp. In altri casi, inducevano le vittime a effettuare bonifici verso conti di prestanome, simulando il tentativo di recuperare fondi
già sottratti da presunti hacker.

Grazie anche alla collaborazione di aziende e istituti come American Express, Poste Italiane, Intesa Sanpaolo, Unicredit, PayPal, Bnp Paribas e la catena Leroy Merlin, l’inchiesta ha permesso di smascherare il complesso modus operandi del gruppo criminale. La merce acquistata online con i codici rubati — trapani, caldaie, condizionatori, cavi elettrici — veniva poi ritirata da complici presso il punto vendita di Leroy Merlin di Giugliano, nei pressi del centro commerciale Grande Sud e rivenduta sul mercato nero attraverso l’ausilio di ricettatori.

Durante le indagini sono stati ricostruiti 22 episodi di truffa consumata, oltre a numerosi tentativi bloccati grazie all’intervento tempestivo dei carabinieri. Sequestrati anche sistemi informatici, denaro contante e orologi di pregio per un valore complessivo superiore ai 150mila euro. Le vittime prescelte erano per lo più anziani, più vulnerabili e meno pronti a riconoscere le sofisticate trappole informatiche messe in campo dal gruppo.

“Lo scenario delineato dalle indagini si è rivelato particolarmente allarmante — ha dichiarato la facente funzioni di procuratore Anna Maria Lucchetta — sia per il numero di vittime, sia per le modalità con cui venivano organizzati messaggi e telefonate per raggirare gli anziani”. La banda, convinta di agire nell’anonimato grazie all’uso di numeri telefonici camuffati e piattaforme criptate, operava quotidianamente, con l’unico obiettivo di svuotare i conti correnti delle vittime nel minor tempo possibile. Ma questa volta, a fermare la truffa seriale è stata un’articolata attività investigativa, che ha colpito al cuore un sistema tanto insidioso quanto lucrativo.

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