Duplice ‘stesa’ dopo l’agguato. Ad Afragola è guerra tra bande: 54 colpi di pistola

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Stesa ad Afragola

AFRAGOLA – Un territorio frammentato, spaccato. In tutti i sensi. C’è così tanta schizofrenia criminale nell’aria che per quasi venti ore non ci si è accorti di quattordici colpi di pistola esplosi contro un balcone. Il clima è pesante e non potrebbe essere altrimenti: ad Afragola è esplosa una nuova guerra di camorra. Nella notte tra martedì e ieri si sono registrate due ‘stese’. La prima segnalazione è arrivata da via Murillo Fatigati, dove un commando armato ha aperto il fuoco all’impazzato, mirando contro l’abitazione di incensurati. In totale saranno quaranta i proiettili esplosi da almeno due armi. Una mole di fuoco impressionante, da strage. Danni, ovviamente, alle pareti esterne del palazzo. La città si è risvegliata con questa notizia e in giornata non si è parlato d’altro. Nel tardo pomeriggio, poi, la scoperta forse più agghiacciante: un’altra ‘stesa’, un’altra incursione armata, un’altra sventagliata di proiettili. Dove? A tre chilometri da via Murillo Fatigati, precisamente in Terza Traversa via Diaz, zona via Arena. In mezzo ci passano una lingua di Autostrada A1, centinaia di edifici e tanta campagna. Strade di periferia dove agire (in maniera fuorilegge) è più semplice. Qui i pistoleri hanno premuto il grilletto per quattordici volte e l’hanno fatto centrando il balcone di un appartamento. Roba da Far west, che però ad Afragola non rap- presenta certo una novità.

Lo scenario criminale

Cosa sta succedendo nella città del clan Moccia? Per comprendere la genesi di questa escalation, bisogna riavvolgere il nastro a sole 24 ore prima. Lunedì sera, l’aria si era fatta irrespirabile sotto i porticati del Parco Sant’Antonio, un luogo emblematico, un tempo casa dei boss della cosca dei Moccia e oggi punto nevralgico di aggregazione giovanile. Qui non c’è stata una ‘stesa’, ma un vero e proprio agguato fallito, con uomini a bordo di un’auto (pare bianca) che hanno scaricato quindici pallottole contro la folla accalcata all’esterno di una caffetteria. Tre giovani sono rimasti feriti (due noti alle forze dell’ordine e un incensurato), uscendo vivi per un soffio da un’imboscata che aveva tutti i crismi della strage.

In sintesi: un agguato fallito, tre feriti, e due ‘stese punitive’. Sessantanove colpi totali. L’intera città ora ascolta il sussurro febbrile di “radio
marciapiede”, che delinea lo scenario criminale: l’implosione di un gruppo di baby camorristi di piazza Municipio. La frattura ha generato
due fazioni in guerra aperta. Secondo le voci, il gruppo meno potente avrebbe tentato l’agguato al Parco Sant’Antonio, mentre la fazione più forte avrebbe risposto con la dimostrazione di muscoli dei quaranta colpi a via Murillo Fatigati e dei quattordici proiettili in Terza Traversa via Diaz. I nomi che circolano sono quelli dei Nobile – soprannominati i panzaruttari – un sottogruppo, una “manovalanza armata” del clan Moccia, che sta usando il piombo per ristabilire gerarchie e confini in un territorio frammentato e in preda al caos. Siamo lontani dalla
“stagione delle bombe” di sei anni fa, ma il rumore di questa nuova stagione è molto più brutale: non ordigni piazzati contro attività commerciali, ma piombo sparato contro vite umane, per strada, nel cuore della notte. Afragola è di nuovo sull’orlo. La guerra per la gestione dello spaccio di droga è appena iniziata.

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