Piazze di spaccio, un esercito di stranieri e ragazzini al soldo dei Mazzarella

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Angelo Della Torre, Michele Mazzarella e Luciano Barattolo

NAPOLI – Nei vicoli dei Quartieri Spagnoli di Napoli è in corso una nuova fase nella mappa del narcotraffico. Dopo anni di equilibrio precario tra gruppi criminali, il clan Mazzarella avrebbe esteso la propria influenza nelle aree un tempo controllate dall’alleanza Masiello-Esposito-Saltalamacchia, ormai ridimensionata da arresti e faide interne. Le piazze di spaccio lasciate scoperte sarebbero state progressivamente occupate da referenti legati al gruppo di Forcella, che ha imposto la propria presenza anche nei rioni tradizionalmente considerati autonomi. L’espansione non è avvenuta con eclatanti scontri di fuoco, ma attraverso una strategia silenziosa e capillare.

I Mazzarella avrebbero puntato su figure del posto, volti conosciuti e radicati nel tessuto dei Quartieri, per evitare tensioni con la popolazione e garantire una gestione apparentemente “ordinata” del territorio. Questi referenti locali fungono da intermediari, assicurando che gli affari procedano con regolarità e che le piazze restino sotto controllo, anche in assenza di una presenza diretta del clan. Il nuovo assetto criminale prevede l’impiego massiccio di manodopera giovanile. Numerosi minorenni, spesso privi di precedenti penali, vengono utilizzati come vedette o corrieri per ridurre il rischio di arresti tra i vertici. La loro funzione è cruciale per monitorare i movimenti delle forze dell’ordine e segnalare eventuali controlli.

In parallelo, il reclutamento si estende anche a cittadini extracomunitari, impiegati come venditori al dettaglio o custodi dei depositi di stupefacenti. Questa scelta risponde alla necessità di mantenere un profilo basso, affidando le attività più esposte a soggetti considerati facilmente sostituibili. Il fenomeno sta ridisegnando gli equilibri di potere nel cuore del centro storico. I Mazzarella, forti di una struttura criminale radicata e di alleanze consoli- date in diversi quartieri, appaiono intenzionati a trasformare i Quartieri Spagnoli in una roccaforte strategica, utile per controllare i flussi di droga pro- venienti dall’area portuale e dai canali internazionali. La riconquista del territorio rappresenta non solo un successo economico, ma anche un messaggio di forza nei confronti degli altri gruppi ancora attivi nella zona.

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