NAPOLI – Non basta una foto insieme per sancire la pace. Il gelo tra Vincenzo De Luca e Roberto Fico resta palpabile, nonostante la loro prima apparizione pubblica nello stesso luogo da quando è cominciata la campagna elettorale per le Regionali del 23 e 24 novembre. Ieri sera, al Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare, il governatore uscente e il candidato del centrosinistra alla sua successione si sono ritrovati nello stesso spazio, nella convention di apertura della coalizione progressista. Strette di mano formali, sguardi appena accennati, nessun entusiasmo. Le immagini raccontano più delle parole — De Luca in prima fila, con lo sguardo teso e distante, e Fico poco più in là, sorridente ma attento a non forzare la scena. Il governatore ha la- sciato la sala senza rilascia- re dichiarazioni, limitando- si a definire “un discorso ragionevole” l’intervento del suo successore designato. Poche parole, quasi a voler chiudere lì ogni interpretazione. Dall’altra parte, Fico ha tentato di stemperare, parlando di “una coalizione che lavora insieme” e di un “dialogo necessario, fatto di ascolto e rispetto, anche
senza pensarla allo stesso modo”.
Ma la freddezza è apparsa evidente, anche agli occhi dei presenti. Il teatro gremito — con in prima fila Gaetano Manfredi, Piero De Luca, Fulvio Bonavitacola e Marco Sarracino — ha vissuto una serata più simbolica che calorosa, segnata dal tentativo del centrosinistra di mostrarsi unito dopo settimane di tensioni e trattative riservate. L’ex presidente della Camera ha difeso il codice etico applicato alle candidature, spiegando che “tutte le persone che dovevano rimanere fuori sono rimaste fuori”, e ha replicato all’invito del candidato del centrodestra Edmondo Cirielli a un confronto pubblico: “È chiaro che mi posso confrontare, ora vediamo come e quando”. Proprio Cirielli, ieri mattina, ha scelto Caivano per la sua tappa elettorale, accompagnando il ministro della Salute Orazio Schillaci nella visita all’ambulatorio sociosanitario del Centro sportivo Pino Daniele, nato grazie alla collaborazione tra ASL Napoli 2 Nord, INMP e Sport e Salute. Tra un sopralluogo e l’incontro con i ragazzi del Parco Verde, il viceministro degli Esteri non ha mancato di lanciare frecciate ai rivali: “Un confronto con Fico sarebbe auspicabile, nell’interesse della democrazia. I cittadini devono conoscere i candidati, non votare solo per i capibastone che gli portano il facsimile a casa”. E ha poi risposto con toni duri al tema degli “impresentabili” evocato da Conte e Fico: “Sono garantista, esistono leggi che stabiliscono chi può candidarsi. Ma se sono loro a porre il tema, dovrebbero aggiornare le loro liste ogni ora”.
Il centrodestra, dunque, rilancia la sfida del confronto, mentre il centrosinistra prova a mostrare compattezza in pubblico, pur con un
equilibrio fragile che si regge più sulla necessità di vincere che sulla reale armonia. Fico, nella sua prima vera uscita da candidato, ha promesso una Regione “che continui a crescere, investendo in sanità, lavoro e innovazione”, ma il nodo politico resta: riuscirà a far
convivere la sua figura con quella di De Luca, ancora potente e popolare, ma insofferente al ruolo di spettatore? Per ora la risposta sta in quella foto al Mediterraneo: due protagonisti che siedono nello stesso teatro ma guardano in direzioni diverse, mentre a Caivano Cirielli tesse la sua narrazione di competenza e territorio. La campagna elettorale è entrata nel vivo, ma in Campania il freddo non viene solo dall’autunno — è il gelo della convivenza forzata tra passato e futuro del centrosinistra.



















